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Spoleto, rapina alle poste di San Martino in Trignano: preso il quarto uomo

Pubblicato il 31 Gennaio 2015 11:24 - Modificato il 6 Settembre 2023 01:03

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Chiusura del cerchio per la rapina all’ufficio postale di San Martino in Trignano dello scorso 4 luglio. Venerdì pomeriggio, infatti, gli uomini del nucleo operativo della compagnia di Spoleto insieme al personale della squadra anticrimine del locale commissariato di polizia hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere per rapina pluriaggravata. A finire in manette B.A., 62 anni, residente a Perugia e già noto alle forze dell’ordine per reati analoghi. Si tratta del quarto uomo, l’ultimo ad entrare all’interno della filiale delle poste di San Martino in Trignano. Dopo aver assicurato alla giustizia tre dei quattro componenti della banda lo scorso 3 novembre, gli investigatori hanno proseguito con le indagini, che hanno portato negli scorsi giorni all’individuazione del 62enne. Con l’aiuto delle immagini di videosorveglianza, grazie alle quali è stato possibile intuire le caratteristiche fisiche dell’uomo, la polizia giudiziaria ha iniziato a monitorare alcuni soggetti legati all’ambiente delinquenziale di appartenenza dei tre arrestati. L’analisi dei tabulati di traffico telefonico, unita alle informazioni fornite da alcuni testimoni nel corso delle indagini, ha quindi portato all’individuazione del quarto componente, a carico del quale – come detto – il gip del tribunale di Spoleto ha emesso un provvedimento di custodia cautelare in carcere, accogliendo le richieste formulate dal pubblico ministero. LA VICENDA – Erano le 10 del 4 luglio scorso, quando tre malviventi con il volto coperto da passamontagna, avevano fatto irruzione all’interno dell’ufficio postale di San Martino in Trignano e, minacciando i presenti, si erano fatti consegnare 10mila euro in contanti, prelevati dalle casse e dalla cassaforte dell’esercizio. In particolare, mentre il primo dei rapinatori brandendo un coltello intimava ai dipendenti la consegna del bottino, i complici controllavano i clienti presenti nella sala. Rapidissimo il colpo messo a segno dai malfattori, che si erano poi allontanati rapidamente dal luogo della rapina, fuggendo a bordo di un’auto rubata. L’INDAGINE – Immediato l’intervento dei militari del nucleo operativo della compagnia di Spoleto e degli uomini della squadra anticrimine del locale commissariato di polizia, che in tempi rapidissimi, avevano ricostruito la dinamica del fatto e raccolto i primi elementi utili all’identificazione del possibile “basista”. L’indagine condotta inizialmente con metodi tradizionali, aveva consentito – ricostruendo a ritroso il percorso effettuato dai malviventi – di trovare, abbandonata poco distante, l’auto utilizzata per la rapina e rubata a Perugia due giorni prima. Nella campagna circostante gli investigatori avevano rinvenuto anche armi e capi d’abbigliamento utilizzati per compiere il delitto. Percorrendo ancora la probabile via di fuga erano sono state raccolte alcune testimonianze, grazie alle quali l’attenzione era stata focalizzata su alcuni soggetti residenti a Perugia e connessi allo spoletino sul quale si erano concentrate le prime intuizioni investigative. LA DINAMICA – Secondo la prima ipotesi formulata dalla polizia giudiziaria, i rapinatori si erano recati con due autovetture in una zona prossima all’obiettivo da colpire e, con l’ausilio del basista – perfetto conoscitore dei luoghi – avevano messo a segno il colpo. Dopodiché si erano dileguati poi con il bottino e avevano sostituito l’autovettura in un luogo poco distante. Sempre guidati dal basista, percorrendo vie interne e di campagna poco transitate, si erano allontanati in direzione Perugia. L’EPILOGO – Lo scorso 3 novembre il gip del tribunale di Spoleto, concordando con l’ipotesi investigativa e con le risultanze probatorie acquisite, aveva accolto la richiesta avanzata dal pubblico ministero, che aveva coordinato le indagini, emettendo ordinanza di custodia cautelare in carcere per i reati di rapina e furto dell’autovettura, entrambi pluriaggravati in concorso, a carico di R.G., B.P. e M.P.M, tutti italiani con precedenti specifici, residenti nella regione. Del 5 novembre l’esecuzione dei tre povvedimenti da parte della polizia giudiziaria.

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