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Foligno in Comune critica l’amministrazione sulla mobilità: “È a misura di macchina”

Pubblicato il 7 Agosto 2023 13:58

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Piovono critiche, a Foligno, sulle scelte dell’amministrazione comunale in tema di mobilità. A finire nel mirino, in particolare, le piste ciclopedonali, al centro di una nota a firma di Foligno in Comune. Per la realtà politica cittadina, infatti, quella progettata dall’amministrazione Zuccarini è una viabilità “a misura di macchina”.

Tra gli esempi riportati i 700 metri di percorso ciclabile, recentemente inaugurati, che – spiegano da Foligno in Comune, “non riescono nemmeno ad arrivare a Fiamenga e alleggerire la pericolosissima Flaminia. Un tratto – proseguono – che non si collega nemmeno con la cosiddetta Tronca e chissà se sarà compatibile con il progetto della variante”. Criticata la scelta di realizzare “una viabilità basata su marciapiedi transennati da tubolari in ferro e spartitraffico con cemento colato, tanto per creare ulteriori barriere architettoniche”. E il riferimento portato è, in questo caso, a via Santo Pietro. Ma Foligno in Comune non si ferma qui e cita anche il rapporto ecosistema urbano di Legambiente. “Foligno – si legge nella nota – è tra le città con il tasso più elevato di morti e feriti a causa di incidenti stradali. I sinistri su strade urbane sono stati 132 con due morti e 161 feriti nel 2021”. 

Quella del gruppo politico cittadino, però, vuole essere anche una presa di posizione propositiva, sulla scia di quanto si sta facendo in altre città europee, a cominciare da Barcellona, dove – sottolineano – si stanno “rivoluzionando le strade urbane creando isole pedonali e tratti ciclabili e piantando alberi in quasi tutta la città. Il tutto a basso costo”. Insomma, per Foligno in Comune è arrivato il momento di dire basta a “ciclopedonali super strutturate con cordoli in cemento, staccionate che poi non durano e scalini”. Soluzioni che – sottolineano – “quando poi intersecano le strade, magari ad alto scorrimento, creano solo incidenti”. L’appello, dunque, è ad “aggiornare gli strumenti e le modalità con cui si promuove la bici”, che tradotto significa “più zone 30, meno ciclabili separate ma percorsi ricavati dalle strade con una segnaletica e colorati, in modo da diminuire le barriere architettoniche e i costi. Facendo sì – concludono – che si possa prendere la bici per andare a scuola, al lavoro o a fare la spesa”. 

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