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“Oltre la Carte”: svelati gli scavi di Sassovivo

Pubblicato il 22 Febbraio 2015 17:44 - Modificato il 6 Settembre 2023 00:52

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L’abbazia di Sassovivo con il suo chiostro, la sua magica atmosfera, il suo silenzio e da un anno a questa parte possiamo dire anche con la propria storia ritrovata. Sabato 21 febbraio, in una “Sala Rossa” di palazzo Trinci piacevolmente attenta e quasi gremita, è stato presentato il libro “Oltre le Carte” che anticiperà una serie di quaderni di natura tecnica e storica che ripercorreranno la storia dell’abbazia con le proprie origini ma soprattutto con gli interventi di scavi archeologici fatti nel 2014 e non solo. Durante la conferenza, organizzata in collaborazione con l’associazione Amici dell’Abbazia di Sassovivo, l’Università La Sapienza di Roma, il Comune di Foligno, la Diocesi di Foligno e i Piccoli Fratelli Jesus Caritas, si sono ripercorsi i momenti salienti dello scavo del 2014 con un occhio a quello che potrà accadere in futuro. Il volume, esordio della nuova collana editoriale ‘I Quaderni di Sassovivo’ si compone di due parti: nella prima sono raccolti i risultati della campagna di scavo archeologico svoltasi nel giugno 2014 mentre nella seconda parte vengono esposte le nuove prospettive di ricerca sul complesso abbaziale. Gli studi pubblicati nel volume sono condotti dalla Scuola di Specializzazione in Beni Architettonici e del Paesaggio Sapienza Università di Roma e, data la loro rilevanza scientifica, verranno presentati da Giulia Barone e Letizia Ermini Pani della Sapienza Università di Roma. “Non sono per nulla geloso delle persone che occupano Sassovivo – dichiara scherzando il vescovo di Foligno Gualtiero Sigismondi – anzi, tutti questi professionisti donano una forza e un amore straordinario per la nostra bellissima abbazia. Per noi è un onore ospitare cosi tante persone ogni volta che si realizza una scavo”. Oltre al vescovo di Foligno sono intervenute Roberta Taddei, presidente dell’associazione Amici dell’Abbazia di Sassovivo, la professoressa Giulia Barone e la professoressa Letizia Ermini Pani, entrambe provenienti dalla Sapienza di Roma e la professoressa Daniela Esposito, direttrice della scuola di specializzazione in beni architettonici e del paesaggio della Sapienza di Roma. “Quando ho intrapreso il mio mandato – dichiara il vicesindaco Rita Barbetti – la prima associazione con la quale ho avuto a che fare è stata proprio quella degli Amici di Sassovivo e devo dire che hanno saputo portare avanti un progetto grande sotto tutti i punti di vista: non solo quello culturale riferito al recupero delle nostre radici, ma anche dal punto di vista sociale. Grazie all’archeologa Maria Romana Picuti, ho potuto toccare con mano che vuol dire la parola entusiasmo per questi ragazzi che hanno voglia solo di scoprire e di studiare ciò che è nascosto e non importa se lo scavo lo si fa ad agosto con un sole cocente. Tanta è la passione per il nostro passato e storia. Certo – conclude il vicesindaco – questa passione sarebbe bello se fosse ricompensata adeguatamente ,perché nei nostri tempi non si vive soli di sogni, ma vedere i visi di questi giovani architetti e archeologi alla scoperta di qualcosa che era rimasto nascosto per cosi tanto tempo è veramente emozionante e mi piace ricordare quello che diceva Catone con la frase ‘La vita umana è come il ferro: se te ne servi, si usura; se non te ne servi, arrugginisce’, quindi bene consumarla in avventure di questo genere dove i frutti sono tangibili come in questo libro”. 

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