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Trevi si batte per la salvaguardia delle rondini

Pubblicato il 25 Marzo 2015 10:34 - Modificato il 6 Settembre 2023 00:37

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La primavera è già arrivata ma di questo passo si rischia che nel giro di 20-40 anni non vedremo più comparire le rondini, simbolo per eccellenza di questa stagione. Da una ricerca effettuata dalla Lipu (Associazione per la conservazione della natura, la tutela della biodiversità, la promozione della cultura ecologica in Italia), la rondine negli ultimi 35-40 anni è diminuita a livello europeo di circa il 40% a causa della perdita del suo habitat; dal 1970 ad oggi sono scomparse in Europa oltre 6 milioni di coppie. Il vice sindaco di Trevi e assessore all’ambiente Stefania Moccoli lancia un importante provvedimento volto alla salvaguardia di questa specie in vie di estinzione. La proposta, da sottoporre all’approvazione del Consiglio comunale, vieta la distruzione durante tutto l’anno dei nidi di rondine, balestruccio e rondone. Unica deroga ammessa in caso di restauri o ristrutturazioni di fabbricati, ma esclusivamente tra il 15 settembre e il 15 febbraio di ogni anno, ossia al di fuori del periodo di nidificazione. Salate sanzioni per chi non rispetterà le prescrizioni e laddove necessario all’obbligo di ripristino dello stato dei luoghi, sarà cura della Polizia municipale provvedere ai controlli e a segnalare all’ufficio ambiente eventuali violazioni. Queste specie di animali vanno protette non solo perché vanno ad aumentare la cosiddetta biodiversità, ma anche per il loro comportamento e per la loro riconosciuta utilità. Queste specie si cibano esclusivamente in volo di insetti, prevalentemente mosche e zanzare. Basti pensare che una città di medie dimensioni (100-150.000 abitanti) può ospitare circa 10.000 tra balestrucci, rondini e rondoni e che nei 4-5 mesi di presenza arrivano a mangiare 63 tonnellate di mosche e zanzare.

 

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