“La manovra economica del governo si concretizzerà in un’ulteriore riduzione dei redditi e questo riguarderà anche il nostro territorio”. Così il consigliere comunale del Partito democratico, Mario Bravi, ha commentato le recenti azioni del governo, che porteranno ad un aumento delle pensioni minime di 3 euro, a partire dal 2025. Aumento che, andando a stringere, porterebbe la cifra attuale di 614 euro, a 617, secondo Bravi “ben al di sotto dell’inflazione” e quindi non in grado di invertire la tendenza all’impoverimento a cui le frange più deboli della popolazione sono particolarmente esposte, data l’attuale situazione dell’economia del nostro paese.
“Si è realizzato un ulteriore impoverimento di persone già fragili e povere – sentenzia Bravi – su cui l’inflazione ha un peso specifico maggiore, visto che le loro spese sono prevalentemente concentrate sui beni alimentari”. Una situazione drammatica che non sembrerebbe trovare giovamento a seguito delle misure prese dal governo per tamponare gli effetti negativi sulla qualità dello stile di vita della popolazione, che soffre anche nel territorio di Foligno.
“Sono oltre 1.500 le persone costrette a vivere con la pensione minima nel Comune di Foligno e il 70% di loro è composto da donne anziane – ha proseguito il consigliere del Pd -. Nell’ultimo consiglio comunale abbiamo esortato il sindaco e la giunta a farsi parte attiva all’interno dell’Anci, con l’obiettivo di contrastare una manovra economica e un piano strutturale di bilancio (quelli del governo), che farà crescere ancora di più il fenomeno delle persone povere”.
Il Partito democratico di Foligno ha, nella persona di Mario Bravi, acceso la discussione sul tema povertà, ponendo l’accento sulle condizioni degli anziani, schierandosi, dunque, in difesa delle categorie più vulnerabili della società, colpite direttamente dall’ultima manovra governativa. “Occorre – ha concluso Bravi – fare tutto il necessario per contrastare il declino e questa prospettiva”.