Continua, a Foligno, il botta e risposta su giovani e salute mentale. E a prendere posizione sulla vicenda sono state nelle scorse ore tanto la Lega tra le fila della maggioranza, quanto l’opposizione con il gruppo consiliare di Foligno in Comune. Proprio quest’ultimo ha parlato di “sconcerto” per descrivere il mancato accoglimento da parte della maggioranza della mozione presentata nell’ultimo consiglio comunale. Mentre dalla Lega definiscono “alquanto particolare” la richiesta avanzata dalla minoranza “visto che – sottolineano – le competenze in tema di sanità e dei relativi livelli assunzionali sono di esclusiva competenza regionale”.
Ma ricapitoliamo i fatti. A sollevare la questione in occasione del consiglio comunale del 29 ottobre, era stato l’esponente di Foligno in Comune, Diego Mattioli, che, dopo una panoramica, aveva definito “emergenziale” la situazione relativa al servizio di Neuropsichiatria infantile e del Dipartimento della Usl 2. Criticità che era già stata segnalata dalla minoranza negli scorsi mesi, in seguito all’allarme lanciato dall’associazione “Liberi di essere” relativamente alla mancata stabilizzazione, da parte dell’Usl Umbria 2, di psicologi psicoterapeuti in forza ai servizi territoriali. Una questione già nota ai componenti di maggioranza della massima assise cittadina che, dopo la prima segnalazione del 26 settembre, avevano dichiarato la questione non urgente rinviando la discussione al consiglio di martedì scorso.
E così, proprio martedì pomeriggio la questione è finita sui banchi di maggioranza ed opposizione. Appoggiato dagli altri esponenti di minoranza, il gruppo consiliare di Foligno in Comune ha presentato una mozione per chiedere al sindaco di interfacciarsi con la Usl 2 e l’assessorato regionale al Welfare per “garantire la stabilizzazione del personale” in aggiunta al “potenziamento del Servizio psichiatrico diagnosi e cura”. Una questione giudicata come importante e urgente dall’opposizione ma che ha portato alla bocciatura del documento, anche se si è registrata l’apertura da parte della presidente della terza commissione consiliare Tiziana Filena (Fratelli d’Italia) nell’aggiungere la tematica all’ordine del giorno di una futura riunione alla presenza del direttore generale della Usl 2, Piero Carsili.
“Nonostante la richiesta particolare – si legge nel comunicato degli esponenti cittadini del Carroccio –, data l’importanza e la delicatezza della tematica, con grande senso di responsabilità la Lega e tutta la maggioranza hanno proposto di ritirare la mozione, irricevibile nei contenuti e di portare la tematica in terza commissione: è bastato questo semplice gesto di apertura e di buon senso per destabilizzare le forze di minoranza, che si aspettavano la bocciatura della mozione con l’unico intento di attaccare strumentalmente la maggioranza sul tema sanità. Non potendo raggiungere il loro intento – prosegue la nota –, invece che ritirare la mozione e fare gli opportuni passaggi in commissione, a tutto vantaggio dei lavoratori precari e dei pazienti della neuropsichiatria, hanno preferito rigettare le giuste proposte della maggioranza e presentare la mozione irricevibile nei contenuti, dimostrando l’assoluta strumentalizzazione politica della vicenda. Non potevamo aspettarci niente di diverso – concludono – da coloro che egli anni passati hanno messo in ginocchio la sanità regionale, portandoci agli onori della cronaca nazionale con le tristi vicende di Sanitopoli e Concorsopoli”.
La mancata approvazione della mozione da parte della maggioranza ha scatenato la risposta degli esponenti di Foligno in Comune che hanno criticato la presa di posizione della maggioranza che “nella forma dice di aver presente e voler intervenire sulla situazione in cui versano i servizi territoriali del dipartimento salute mentale e del dipartimento dipendenze, e nella sostanza contesta pretestuosamente la formulazione delle conclusioni della mozione e ne chiede il rinvio in terza commissione per approfondire le affermazioni ‘apodittiche’ contenute nel disposto della mozione”. Diversi gli interrogativi posti da Foligno in Comune. “Verrebbe da chiedersi – si legge nella nota – perché se davvero si tratta di una questione di forma, non proporre un semplice emendamento alla mozione? Ma soprattutto perché, se davvero la maggioranza e il sindaco ritengono il tema così importante e degno di un intervento, non hanno avuto il tempo di approfondire le tematiche di una mozione presentata in aula con motivo di urgenza nella precedente seduta del consiglio e a disposizione da oltre un mese? Si sa – proseguono da Foligno in Comune –, la politica funziona così: approvare in aula quella mozione sarebbe stato come ammettere che da oltre tre mesi il sindaco, la giunta e le forze politiche che governano questa città, non hanno fatto assolutamente nulla per garantire la continuità di cura di quasi 150 famiglie del nostro territorio”.
Per la minoranza la situazione è urgente e non c’è tempo da aspettare: “La richiesta di sindaco e maggioranza – concludono – di rimandare la questione in commissione consiliare è un atto grave e politicamente irresponsabile, non c’era tempo da perdere un mese fa, tantomeno c’è tempo da perdere oggi”.