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Irpef, Irap e bollo auto: in Umbria arrivano i rincari

La decisione della Giunta guidata da Stefania Proietti è dovuta ai conti in rosso della Sanità: "Scongiurato il commissariamento, "che porterebbe a un aumento massimale ed indiscriminato di tutte le aliquote fiscali per tutte le fasce di reddito"

Pubblicato il 21 Marzo 2025 18:05 - Modificato il 22 Marzo 2025 13:52

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“Di fronte al certo commissariamento a causa del grave squilibrio emerso dai conti della sanità, la Giunta regionale, nella seduta straordinaria di venerdì mattina, ha proposto un disegno di legge da portare all’esame dell’Assemblea legislativa, per scongiurare, pur nella ristrettezza dei tempi, che questo disastroso scenario si concretizzi”. È quanto si legge in una nota diramata nel pomeriggio di venerdì 21 marzo dalla Regione Umbria. La questione è relativa al “buco” di 234 che emergerebbe dall’esame dei conti delle due aziende ospedaliere e di quelle sanitarie da parte della Regione a un ente terzo.

“Il commissariamento – si legge ancora nel comunicato – come è noto, porterebbe a un aumento massimale ed indiscriminato di tutte le aliquote fiscali per tutte le fasce di reddito, a un incremento del ticket sanitario e a una riduzione dei servizi.

Per evitare tale situazione, l’esecutivo di Palazzo Donini ha proposto l’avvio di un iter legislativo che porta a rivedere in maniera progressiva e non indiscriminata le aliquote fiscali, salvaguardando le categorie più deboli di cittadini e famiglie con redditi bassi che non subiranno alcun aumento. A titolo indicativo, per coloro che hanno un reddito fino a 15mila euro tutto resterà invariato”. 

Queste le decisioni adottate: per lo scaglione da 15.000 a 28.000 euro l’aliquota sull’addizionale Irpef passerà all’ 1,95, per coloro che percepiscono un reddito più alto, da 28mila a 50mila euro, l’aliquota sarà del 2,05, mentre sarà del 2,1 per lo scaglione più alto, quello superiore a 50mila euro. Nessuna aliquota toccherà il massimo livello come invece accadrebbe se l’amministrazione regionale rimanesse inerte di fronte allo scenario che si è palesato.

A partire dall’anno prossimo l’aliquota Irap subirà un aumento dello 0,5 solo per alcune categorie, mentre il bollo auto del 10 per cento escluse le categorie esenti.

“È una scelta difficilissima ed emergenziale – dicono dalla Giunta della presidente Stefania Proietti – che abbiamo cercato di mantenere più equa possibile e che tiene conto delle condizioni economiche dei cittadini, un ritocco delle aliquote che non colpisce indiscriminatamente tutti ma tutela le categorie più fragili, e soprattutto scongiura l’aliquote massimale. Si tratta nelle proiezioni di lievi aumenti che incideranno maggiormente su chi ha di più, e sensibilmente su famiglie e cittadini con redditi medi e che comunque verranno in larga parte neutralizzati da misure a sostegno delle famiglie, in particolare nei servizi dedicati alle famiglie, ai più fragili e ai giovani.

Una manovra che non avremmo mai voluto fare – si legge ancora – se non avessimo ereditato dalla precedente amministrazione una situazione dei conti in sanità disastrosa e già nota alla precedente giunta ma diventata insostenibile anche per effetto dei tagli del governo alla spesa pubblica. La strada, purtroppo, è obbligata di fronte a un pesante disavanzo delle 4 aziende sanitarie, con un deficit strutturale negli ultimi 5 anni a cui si aggiunge il taglio lineare del Governo di 40 milioni dei trasferimenti alla Regione nel prossimo triennio.

Siamo certi che la nostra comunità umbra comprenderà una scelta coraggiosa, unica possibile e indispensabile per evitare le conseguenze ben più gravi di un commissariamento, che comprenderebbe comunque l’innalzamento delle aliquote fiscali al massimo – quindi preleverebbe un maggiore gettito dalle tasche dei cittadini -. Solo così potremo rimettere a posto i conti dell’Ente e potremo garantire un sistema sanitario pubblico con finalmente maggiori risorse strutturali, su cui abbiamo cominciato a lavorare da subito affinché la sanità pubblica umbra torni ad essere efficiente, accessibile e di alta qualità. Siamo certi di poterlo fare perché l’Umbria pur avendo un sistema molto capillare, è una regione in cui, ripartendo con conti in equilibrio, ci sono ampi margini di miglioramento”.

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