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Fiume Clitunno, per il Consorzio della Bonificazione Umbra parametri regolari

Pubblicato il 29 Giugno 2015 18:22 - Modificato il 5 Settembre 2023 23:44

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Nei sedimenti estratti dal fiume Clitunno non ci sono sostanze pericolose. O almeno questo è quanto comunicato, in sintesi, dal presidente del Consorzio della Bonificazione Umbra, Giuliano Nalli, che lunedì mattina nella sala consiliare di Trevi ha presentato, insieme al direttore Candia Marcucci, i risultati delle analisi ambientali effettuate con la gascromatografia, nell’ambito del progetto di riqualificazione post incidente Umbria Olii. Presenti anche il sindaco di Trevi, Bernardino Sperandio, quello di Campello, Domizio Natali, i tecnici della società che ha effettuato le analisi, ma anche altri rappresentanti istituzionali, tra cui il vicesindaco di Bevagna, Mirco Ronci, e il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle, Andrea Liberati. Entrando nel merito del progetto, nel 2013 la Regione aveva stanziato due milioni di euro per la bonifica e riqualificazione ambientale del reticolo idrografico del fiume Clitunno, con l’obiettivo di risanare una situazione di degrado che si è aggravata con l’esplosione del 2006. Dopo il tragico episodio, infatti, si era costituito un tavolo interistituzionale, per verificare la pericolosità dell’eventuale inquinamento delle falde del fiume, composto dall’Ente regionale, dalla Provincia di Perugia, dall’Università di Perugia, dall’Arpa, dai Comuni di Trevi e Campello sul Clitunno e dal Consorzio di Bonificazione Umbra, individuato come soggetto di coordinamento. Dal tavolo era emersa prima di tutto la necessita di intervenire nelle fogne. Da qui poi il progetto per la rimozione dei depositi, la risistemazione delle sponde del fiume interessate dalle asportazioni dei limi e il riutilizzo dei materiali per la realizzazione di una pista di servizio, nel tratto del fiume Clitunno che va da Campello a Casco dell’Acqua. NALLI – “Il progetto – ha dichiarato il presidente della Bonificazione – viene realizzato a seguito delle indagini effettuate sia dall’Arpa che da istituti privati incaricati dal Consorzio. Ebbene, i risultati confermano la non pericolosità delle terre. Quindi è un dato confortante e rassicurante sia per la popolazione che per gli orticoltori”. La Bonificazione, quindi, ora sta portando avanti il secondo stralcio del progetto. “Dopo questo ulteriore approfondimento di monitoraggio – ha concluso Nalli – ci stiamo apprestando a continuare l’operazione di bonifica e riqualificazione, che terminerà entro l’anno, dando corso alle buone pratiche di riutilizzo del materiale per realizzare una struttura interessante, che si interconnette con la pista ciclabile Spoleto-Assisi”. SPERANDIO – Il sindaco di Trevi Bernardino Sperandio ha espresso soddisfazione per il fatto che “i sedimenti prelevati dal Clitunno non sono pericolosi e possono essere riutilizzati come materiali per costruire la pista”. NATALI – Di diverso avviso, invece, il sindaco di Campello Domizio Natali che, oltre ad apprezzare l’attività svolta dal consigliere comunale del Movimento 5 Stelle di Trevi, Simone Moretti, nell’aver sollevato dubbi sulla questione, pur riconoscendo la bontà del progetto nel suo complesso, ha dichiarato di non voler riutilizzare i materiali prelevati dal fondale sul territorio campellino, proponendo di portarli altrove. Opzione questa che potrebbe creare qualche problema dato che non rientra nei termini del progetto. Dal 2006, tuttavia, come sottolineato anche dal consigliere Moretti, complessivamente sono stati stanziati oltre dieci milioni di euro, gran parte dei quali sarebbero stati utilizzati per la rete fognaria. 

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