14.6 C
Foligno
mercoledì, Settembre 3, 2025
HomeAttualitàMontefalco, rivoluzione per il "rosso": addio a cabernet e merlot

Montefalco, rivoluzione per il “rosso”: addio a cabernet e merlot

Pubblicato il 2 Luglio 2015 09:25 - Modificato il 5 Settembre 2023 23:42

Tienimi informato

Rimani sempre aggiornato sui fatti del giorno

Ultimi articoli

Il Trofeo Narni va a Luca Morosini

A spuntarla tra i 17 sfidanti è stato il cavaliere folignate, che in sella a Scoiattolina ha totalizzato 100 punti, portando a casa l’anello d’argento

Evade dai domiciliari per andare al bar ma viene beccato dai carabinieri

A finire nei guai, a Foligno, un 24enne sottoposto agli arresti per atti persecutori. Il giovane è stato notato in centro storico e fermato: il giudice ha disposto a suo carico l’applicazione del braccialetto elettronico

Foligno in Fiore porta cittadini e turisti alla scoperta di due luoghi nascosti

Dopo la pausa estiva, domenica 7 settembre torna la rassegna floreale. Oltre all’apertura straordinaria dei negozi, in programma anche un tuffo nella storia con le visite al vicoletto (solitamente chiuso al passaggio) che collega via Agostini al corso e a palazzo Roncalli

Dopo la conferma di Amilcare Panbuffetti come presidente del Consorzio lo scorso 22 giugno, altra importante novità per il disciplinare del “rosso” di Montefalco. Vino Doc dell’Umbria, e per questo disciplinata a norma di legge in un apposito documento (“disciplinare” per l’appunto), cambia la sua natura. Ad annunciarlo è proprio il nuovo consiglio d’amministrazione del “Consorzio tutela vini Montefalco”, che ha eliminato l’utilizzo del 15 per cento (fino ad un massimo del 30 per cento) di “altre uve autorizzate”come merlot e cabernet sauvignon, oltre al Sangiovese e al Sagrantino. Dunque, da tre uvaggi consentiti se ne potranno utilizzare solo due, dando sempre maggiore risalto alle tipicità del territorio, alla struttura e all’intensità del vino, prevedendo “l’utilizzo in prevalenza di Sangiovese, dal 60 all’80 per cento – come da nuovo disciplinare – e dal 10 al 15 per cento di Sagrantino”. Il Montefalco Doc è sempre più autoctono, legato al territorio e alle sue origini, apportando delle novità che, dalla prossima vendemmia, si potranno anche degustare.

Articoli correlati