Una multa da oltre 6mila euro. Seimila e 286 euro, per la precisione. È quella in cui è incappato un cittadino beccato a Foligno in sella a una bicicletta elettrica a motore, con il “gas” direttamente su una manopola del manubrio, come se fosse un classico motorino. Per questo motivo è scattato anche il fermo amministrativo per tre mesi. A fermarlo sono stati gli agenti della polizia locale guidati dalla comandante Simonetta Daidone, che gli hanno comminato la sanzione amministrativa pecuniaria a quattro cifre.
Il motivo è presto detto: le biciclette elettriche, per circolare su aree pubbliche, devono avere esclusivamente la pedalata assistita, con quest’ultima che si disattiva quando il conducente smette di pedalare, così come il motore si “spegne” una volta raggiunti i 25 km/h.
Ed invece quella sequestrata dagli agenti della polizia locale di Foligno, oltre ad avere la propulsione sul manubrio, raggiungeva anche i 50 km/h. Insomma, un vero e proprio motociclo.
C’é ovviamente una grande differenza anche per quanto riguarda il Codice della strada, che tratta i due mezzi differentemente: l’utilizzo di una bicicletta a pedalata assistita non richiede, infatti, particolari requisiti; quelle che invece si “trasformano” in motorini avrebbero bisogno di particolari attributi per circolare su aree pubbliche: targa, casco, assicurazione, patente (o patentino) e via dicendo.
“L’impiego delle biciclette con un motore ‘autonomo’ dalla pedalata – spiega il vice comandante della polizia locale di Foligno, Sandro Mazzolini – è consentito solo all’interno di aree private, come ad esempio aree interne a capannoni industriali, parchi e giardini privati, saloni fiera e simili. Sono quindi escluse le vie di pubblico accesso e dove si dispiega la normale circolazione stradale, se sprovvisti della dotazione prevista per i ciclomotori come casco, assicurazioni eccetera”.
Nel caso della bicicletta sequestrata a Foligno, gli agenti della polizia locale hanno ricostruito la sua provenienza. Si tratta di un modello acquistabile su internet, che già esce dalla fabbrica con caratteristiche irregolari per circolare in Italia. C’è però anche chi acquista biciclette a pedalata assistita per poi modificarle successivamente, non rendendole più idonee alla pubblica circolazione. Da qui dunque la raccomandazione a fare attenzione a ciò che si acquista, così come a evitare modifiche più o meno volontarie.
È per questo motivo che da parte della polizia locale sono in corso anche delle verifiche nei confronti di esercenti e officine del territorio per verificare che le biciclette a pedalata assistita non vengano manomesse per essere vendute in “versione scooter”. Con l’arrivo della bella stagione saranno inoltre intensificati i controlli su strada nei confronti di chi circola con biciclette elettriche. Si tratta di verifiche a campione che serviranno per far rispettare le leggi e per evitare guai da parte di chi guida questi tipi di mezzi e degli altri utenti della strada.