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Divieto di lavorare all’aperto nelle ore più calde: intensificati i controlli in Umbria

Dopo l’apposita ordinanza emanata il 13 giugno scorso, la Regione ha disposto il monitoraggio di cantieri edili e aziende agricole per verificarne il rispetto. Proietti: “La sicurezza sui luoghi di lavoro non è negoziabile”

Pubblicato il 2 Luglio 2025 15:45 - Modificato il 3 Luglio 2025 14:04

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Intensificati in Umbria, da parte della Regione, i controlli su cantieri edili e aziende agricole per verificare il rispetto dell’ordinanza emanata dalla presidente Proietti il 13 giugno che vieta il lavoro in condizioni di esposizione prolungata al sole durante le ore più calde della giornata. E, cioè, nella fascia oraria che va dalle 12.30 alle 16. Un provvedimento che si attiva, però, solo nei giorni in cui la piattaforma Worklimate segnala un livello di rischio “Alto” per i lavoratori esposti al sole con attività fisica intensa.

“La sicurezza sui luoghi di lavoro – ha dichiarato Stefania Proietti – non è negoziabile, soprattutto quando le condizioni climatiche mettono a rischio la salute dei nostri lavoratori. Abbiamo voluto essere tempestivi quest’anno, emanando l’ordinanza già a giugno, anziché attendere fine luglio come nel 2024, perché le temperature record di queste settimane richiedevano un intervento immediato. Un ambiente di lavoro sicuro non è solo un obbligo normativo, ma un valore fondamentale che contribuisce a migliorare la qualità della vita, a ridurre i costi sociali legati agli infortuni e a promuovere una cultura della prevenzione sempre più diffusa”.

I controlli, coordinati dalle due aziende sanitarie locali in collaborazione con gli enti competenti, interessano principalmente – come detto – i cantieri edili all’aperto e le attività nel settore agricolo e florovivaistico. Secondo quanto reso noto da palazzo Donini, inoltre, le verifiche si concentrano non solo sul rispetto degli orari previsti dall’ordinanza, ma anche sull’adozione di adeguate misure organizzative e operative per la protezione dei lavoratori dalle alte temperature.

L’ordinanza rimarrà in vigore fino al 31 agosto prossimo e in caso di violazioni prevede delle sanzioni, con il possibile arresto fino a tre mesi o ammende fino a 206 euro, come previsto dall’articolo 650 del Codice penale. Restano salvi eventuali provvedimenti sindacali più restrittivi limitati all’ambito territoriale di riferimento.

Dalla Regione, tra le prime in Italia ad aver adottato una misura così specifica e mirata, anche l’impegno ad ascoltare, a stretto giro, le parti sociali, i sindacati e i rappresentanti dei lavoratori, per apportare eventuali modifiche ed integrazioni all’ordinanza regionale, anche alla luce del piano varato dal governo nazionale. 

Le aziende e i datori di lavoro possono consultare quotidianamente la mappa del rischio su https://www.worklimate.it/scelta-mappa/sole-attivita-fisica-alta/ per verificare l’attivazione del divieto e programmare di conseguenza le proprie attività lavorative.

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