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Bilancio Vus, per il Pd folignate un fallimento: “Messe solo le mani nelle tasche dei cittadini”

Tra le criticità sollevate dal gruppo consiliare guidato da Rita Barbetti c'è l’aumento delle tariffe della Tari mediamente del 40% con punte fino al 60% per attività ricettive ma anche il peggioramento della qualità del servizio

Pubblicato il 9 Luglio 2025 17:42 - Modificato il 10 Luglio 2025 15:46

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Duro attacco all’indirizzo della Valle Umbra Servizi da parte del gruppo consiliare del Pd a Foligno. Un attacco che arriva a pochi giorni di distanza dalla chiusura del bilancio da parte dell’azienda guidata da Vincenzo Rossi e diretta da Marco Ranieri, che nel 2024 ha fatto registrare 5,4 milioni di euro di utili su 62,5 milioni di ricavi, pari ad una crescita del 74,9% rispetto al 2023. Per i “dem”, infatti, “l’utile, di cui non si evidenziano le quote per i tre servizi forniti, ossia idrico, igiene urbana e vendita di gas ed energia elettrica, dimostra il totale fallimento di questa gestione, che ha saputo solo mettere le mani in tasca ai cittadini”.

Un riferimento all’aumento della tassa sui rifiuti. “Le tariffe nella Valle umbra sud – sottolineano dal gruppo guidato in consiglio comunale da Rita Barbetti – sono aumentate mediamente del 40%. Per non parlare degli aumenti fino al 60% subiti dalle attività ricettive e servizi vari, un aumento che ha portato le tariffe, che fino a 4 anni fa erano le più basse dell’Umbria, a competere con quelle più alte degli altri degli altri sub ambiti”. Con una differenza. “Gli altri sub ambiti – commentano al riguardi – arrivano a percentuali di differenziata sopra il 70% e quindi in linea con le scadenze del piano regionale dei rifiuti, nel 2024 la percentuale dei rifiuti differenziati, dati Vus per i 22 comuni, ha raggiunto il modestissimo 58,6%”.

Tra le questioni evidenziate anche il peggioramento della qualità dei servizi offerti da Vus: dal ritiro dell’organico solo due volte a settimana a quello degli altri rifiuti ogni quindici giorni. Dal gruppo consiliare del Pd sottolineano, poi, come da quattro anni a questa parte “l’azienda incamera tutti gli utili di gestione che prima erano distribuiti tra i vari Comuni serviti, potendo così mettere a bilancio un paio di milioni di euro di utile. Per non parlare della questione reti gas: in questi tre ultimi anni la Vus non paga più ai Comuni, proprietari delle reti, gli affitti, in totale circa 1,5 milioni che entrano anch’essi a far parte degli utili di bilancio”.

Non manca neppure l’attacco, per nulla velato, a Stefano Zuccarini, promotore insieme ai sindaci di centrodestra dello spoil system, che nel 2019 aveva portato ad un cambio ai vertici della partecipata: fuori Lamberto Dolci, dentro Vincenzo Rossi. Con il conseguente risarcimento riconosciuto al presidente Dolci e all’allora cda. Per Barbetti e colleghi, dunque, ci si trova davanti ad una dirigenza che pensa “di amministrare una società privata, che deve fare solo utili, che elabora piani industriali segretati, tra l’altro non rispettati, tutto a discapito delle tasche dei cittadini, che devono tirare fuori i soldi, dimentichi che la Vus deve seguire le regole amministrative del pubblico”.

A venire contestate anche le recenti dichiarazioni di Ranieri e Rossi sui temi dell’innovazione e della partecipazione dell’azienda, a cui i “dem” hanno replicato duramente tirando in ballo il fallimento della Fabbrica dei materiali, “un progetto innovativo – hanno dichiarato -, che, dopo aver speso in totale circa 800 mila euro, è stato buttato nel cassetto”, la sporadicità con cui si riunisce il controllo analogo e la mancata partecipazione dei vertici Vus a incontri pubblici, assemblee e allo stesso consiglio comunale. Critico anche il giudizio sulla possibilità che venga modificato lo Statuto. “Ci ritroveremo gli attuali dirigenti a tempo illimitato – concludono -? Alla faccia delle regole democratiche!”. 

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