10.2 C
Foligno
giovedì, Novembre 6, 2025
HomeCulturaIl “Tabernacolo” dell’Alunno è tornato a casa

Il “Tabernacolo” dell’Alunno è tornato a casa

Martedì 5 agosto la riconsegna al Museo capitolare diocesano di Foligno, dopo un complesso e accurato intervento di restauro durato tre anni. Il recupero dell’opera, intaccata dal tempo, è stato finanziato con i fondi dell’8xmille

Pubblicato il 5 Agosto 2025 13:22 - Modificato il 6 Agosto 2025 17:04

Tienimi informato

Rimani sempre aggiornato sui fatti del giorno

Ultimi articoli

Foligno, il Pd chiede la convocazione della terza commissione per dare voce ai giovani

Dopo l’incontro degli scorsi mesi sul disagio giovanile, la minoranza ha avanzato una richiesta alla coordinatrice Tiziana Filena per l’audizione di studenti e ragazzi appartenenti alle associazioni del territorio. Obiettivo ascoltarne bisogni e richieste

L’Ottobre Trevano chiude con un bilancio più che positivo

Tra migliaia di turisti, enogastronomia, tradizione e folklore la manifestazione che ogni anno fa da ponte tra estate e autunno si è dimostrata un successo anche per il 2025. Falasca: "Risultato di un grande lavoro di squadra"

Foligno, giovedì circolazione stradale sospesa tra Scopoli e Cancelli

Lo stop alle auto scatterà alle 9 per poi cessare alle 18 e interesserà un tratto lungo 4,5 chilometri. Il provvedimento preso per consentire lo svolgimento di un test di rally

Un ritorno atteso. È quello del “Tabernacolo della Misericordia”, capolavoro di Nicolò di Liberatore, detto l’Alunno, che martedì 5 agosto è stato ufficialmente riconsegnato al Museo capitolare diocesano di Foligno, al termine di un complesso ed accurato intervento di restauro durato tre anni. Un restauro che si era reso necessario per la precaria condizione conservativa dell’opera che risale al Quattrocento. L’Alunno, infatti, realizzò il “Tabernacolo della Misericordia” nel 1463, dando vita ad un’opera che rappresenta una delle testimonianze più alte della devozione confraternale folignate. Ricollocata nel 1904 nel duomo per volontà di monsignor Michele Faloci Pulignani, ora finalmente è stata restituita alla comunità, che potrà quindi tornare ad ammirarlo, grazie a un progetto che unisce ricerca storica, restauro conservativo e valorizzazione museale. 

Promosso dalla Diocesi di Foligno e affidato alla Cooperativa beni culturali (Coo.Be.C.) di Spoleto, il restauro ha preso il via nel 2022 per poi concludersi nel 2024, due anni dopo. A consentirne il recupero i fondi stanziati dalla Chiesa cattolica attraverso l’8xmille. “L’intervento, multiforme e articolato – spiegano dalla Diocesi di Foligno -, ha riguardato sia la complessa struttura lignea del ‘Tabernacolo’, gravemente compromessa da fessurazioni, deformazioni e sollevamenti degli strati pittorici, sia il prezioso Cristo ligneo snodabile (ben più antico dell’impianto pittorico), autentico unicum devozionale che in passato permetteva di rappresentare le due principali posture della Passione: il Crocifisso e il Cristo deposto”. 

I tecnici della Coo.Be.C. al lavoro

La riconsegna del “Tabernacolo”, però, è solo un primo importante tassello di un progetto espositivo più ampio, denominato “Il dono della Misericordia”, in programma fino al 6 gennaio prossimo al Museo capitolare diocesano di piazza della Repubblica. Si tratta, di fatto, di una proposta che si inserisce nel programma nazionale Mab – acronimo di musei, archivi e biblioteche – dal titolo “Nel tuo nome. L’arte parla di comunità”, promosso dalla Conferenza episcopale italiana e incluso tra le iniziative del Giubileo del 2025. “Con la sua restituzione – ha commentato monsignor Domenico Sorrentino, vescovo delle Diocesi di Foligno e Assisi-Nocera Umbra-Gualdo Tadino – si inaugura non solo un percorso espositivo, ma un viaggio nella memoria collettiva, nel patrimonio artistico e nella spiritualità che hanno animato nei secoli la città di Foligno e la sua Diocesi”.

Il “Tabernacolo della Misericordia” è un’opera che misura circa tre metri di altezza per più di un metro e mezzo di larghezza e sessanta centimetri di profondità. Si tratta di un’opera lignea intagliata, dorata e dipinta a tempera, composta da vari elementi connessi strutturalmente tra di loro e una grande cima rimovibile anch’essa intagliata, dorata e dipinta. Il manufatto contiene un Cristo crocifisso in legno scolpito e policromato di epoca precedente con braccia snodabili per poter essere deposto, esposto e portato in processione disteso su una portantina. L’opera è decorata con i simboli della Passione ed è ornata nel coronamento da due angeli che recano il trigramma bernardiniano. Mentre, all’interno, compaiono “i dolenti”, qualificati da forti accenti naturalistici, disposti ai lati della statua lignea del Cristo.

Articoli correlati