Come ogni anno, in estate, aumentano gli incendi. Temperature alte, vegetazione secca, periodi siccitosi più lunghi e vento negli spazi aperti, sono fattori che insieme a comportamenti negligenti e dolosi, incrementano la nascita dei roghi.
Tra gli incendi più recenti che hanno colpito il nostro territorio, quello che lo scorso 2 agosto ha interessato la frazione di Corvia, con le fiamme che hanno bruciato alcuni campi, avvicinandosi anche ad edifici e, in particolar modo, ad un distributore di carburante e al gattile “La piccola corte dei miracoli”. Lo scorso anno, invece, un grave incendio aveva toccato la zona di Poreta, tra i comuni di Campello sul Clitunno e Spoleto, impegnando i vigili del fuoco per giorni e richiedendo anche l’intervento di canadair ed elicotteri di supporto. Quest’anno la situazione sembra essere migliorata, anche se l’attenzione resta sempre alta e anche le raccomandazioni, come spiegato da Roberto Di Arcangelo, capo distaccamento dei vigili del fuoco di Foligno, e Andrea Castellani, caporeparto del distaccamento di Spoleto, membro dell’unità Dos (direttore operazioni di spegnimento) del comando di Perugia.
Com’è la situazione incendi nel nostro territorio dall’inizio di quest’estate?
“Quest’anno va abbastanza bene. Ci sono stati degli incendi e sicuramente ce ne saranno altri, però la situazione è migliore rispetto al 2024. Anche perché l’anno scorso era iniziato con un incendio importante, che aveva toccato una montagna nella zona di Spoleto. Quest’anno grandi incendi di questo tipo, invece, non se ne sono ancora verificati”
Quali sono invece le aree più a rischio e quelle più colpite?
“Le zone in prossimità delle abitazioni, dove la gente, nonostante ci sia un’ordinanza da parte della Regione che vieta di accendere fuochi in questo periodo, continua a farlo. Questo è un importante aspetto da rimarcare. Non si devono assolutamente accendere fuochi perché è la cosa più pericolosa che si possa fare, soprattutto in questi mesi. Bisogna spiegarlo soprattutto alle persone con un’età alta, tra i 75 e gli 80 anni, che danno fuoco alle sterpaglie in maniera incondizionata”
Oltre all’accensione dei fuochi, quali sono le altre principali cause di incendio?
“La gente dovrebbe essere più attenta, specialmente i fumatori che non dovrebbero gettare le cicche dall’auto. Un gesto tra l’altro illegale, oltre che pericoloso. Non si dovrebbero inoltre accendere fuochi liberamente: quando si fanno barbecue si deve stare molto attenti. Anche la semplice famiglia che nel periodo estivo fa le conserve di pomodori potrebbe provocare un incendio, succede anche questo. Nonostante si pensa di aver spento tutto, il vento potrebbe far ripartire il fuoco: quando arriviamo noi è già tardi ed è difficile colmare lo spegnimento in poco tempo. Inoltre, se ci si trova vicino ad aree boschive diventa ancora più pericoloso”
Ci sono stati incendi dolosi?
“È successo anche lo scorso anno nello Spoletino, quando era stato individuato un piromane che poi era stato fermato”
Quali sono le motivazioni che spingono una persona ad appiccare un incendio? C’è sempre una condizione psicologica dietro?
“Purtroppo si sa benissimo che si tratta di una malattia, che quindi dovrebbe essere trattata come tale. Le persone che ne sono affette dovrebbero essere curate in modo adeguato. Invece, succede che una volta decorsi i tempi della legge i soggetti vengano rilasciati e ci troviamo punto e a capo”
Quali sono, invece, le principali difficoltà che incontrate durante gli interventi?
“Le principali problematiche le abbiamo per quanto riguarda gli accessi. Spesso spegnere un incendio potrebbe essere semplicissimo, ma avvicinarsi al rogo con i mezzi diventa difficile quando le strade, che possono essere poderali o comunali, non permettono il passaggio perché chiuse completamente dalla vegetazione a causa dell’incuria”
I cambiamenti climatici hanno influito o influenzano sul nascere gli incendi e il loro propagarsi?
“È indubbio che i cambiamenti climatici toccano un po’ tutto in questo momento, compresi gli incendi. L’innalzamento delle temperature, ad esempio, va indubbiamente a incidere, non tantissimo ma influisce. Poi, a giocare un ruolo chiave è soprattutto l’incoscienza delle persone”
Quindi gli incendi vengono provocati soprattutto dall’azione dell’uomo?
“Sì, per un buon 99%. L’incendio è sempre colposo o doloso: nel primo caso c’è la volontà di provocare un incendio; nel secondo invece, magari dopo vari accertamenti, si scopre, ad esempio, che qualcuno ha dato fuoco a un po’ di legna e, pensando che il rogo fosse spento, è andato via. Semplicemente, dunque, ha fatto qualcosa che non andava fatto, ma non con l’intento di provocarlo”
Visto che in Umbria ci sono meno incendi rispetto ad altre zone d’Italia, siete mai stati chiamati ad intervenire in altri territori?
“Sì, come Dos siamo stati chiamati in zone come la Puglia e la Calabria proprio da poco, alcuni dei nostri sono ancora giù. Ad intervenire ci sono squadre sia dal comando di Perugia che di Terni”
Nel Folignate quali sono le situazioni su cui intervenite maggiormente?
“Il classico incendio di sterpaglie, come è successo anche pochi giorni fa nella zona di Corvia”
Nel periodo autunnale o invernale com’è la situazione?
“Con l’abbassarsi delle temperature iniziano ad arrivare le precipitazioni e questo è un fattore che ci aiuta molto. Quindi nel periodo autunnale è più raro che interveniamo per spegnere degli incendi”
Quali sono, infine, i comportamenti che ognuno di noi dovrebbe adottare per prevenire gli incendi?
“In primis non accendere fuochi, è l’aspetto più importante. Nel caso si accenda un fuoco per bruciare residui agricoli, va fatto coscienziosamente, portandosi ad esempio un tubo dell’acqua vicino. Oppure se mi trovo in aperta campagna, con il trattore si può lavorare la terra per non far partire il fuoco. L’importante è avere degli accorgimenti, di modo che, se dovesse succedere qualsiasi cosa, si possa correre ai ripari e intervenire subito. È inoltre importante presidiare il fuoco fino a quando non si è completamente spento, perché anche le braci possono far partire un rogo: se si alza una folata di vento le ceneri vengono trasportate e possono riattivare altri incendi a distanza. Le ceneri vanno, quindi, raffreddate con l’acqua o con della terra. È bene prendere tutti gli accorgimenti del caso”.