Critico il parere del gruppo consiliare del Partito democratico folignate, rispetto a quanto esposto dai vertici Vus durante la commissione controllo o garanzia dello scorso martedì 11 ottobre. Durante l’audizione il consiglio d’amministrazione dell’azienda, guidato dal presidente Paolo Ernesto Arcangeli, è stato chiamato a rispondere su temi come la raccolta differenziata, l’aumento della Tari, giustificando le difficoltà attraverso quella che il gruppo “dem” ha descritto come “un’autocelebrazione ed una descrizione del tutto aurea della gestione”.
Per i consiglieri Pd, infatti, “nelle valutazioni si devono tenere presenti i fatti e i risultati, che ovviamente sono sotto gli occhi di tutti”. Le prime ad essere prese di mira nel comunicato sono state le nomine del Cda insediatosi nel 2020, descritte come figlie di “un colpo di mano che ha cancellato le nomine precedenti, tanto che è stato fatto un ricorso da parte di due membri dell’ex Consiglio che è stato vinto dai ricorrenti. Quindi – incalzano i ‘dem’ – le nuove nomine erano un atto non lecito”.
L’attacco è, poi, proseguito attraverso la messa in discussione della positività dei dati della raccolta differenziata presentati da Vus: “La raccolta differenziata nel 2019 era arrivata a circa il 63% – commentano i consiglieri Franquillo, Barbetti, Bravi e Gammarota – e successivamente è scesa sotto il 60%, fino a sfiorare il 57%, mentre ora ci dicono sia risalita al 63%, dopo sei anni, praticamente perduti, perché si è tornati alla percentuale con cui era stata lasciata. L’aspetto più importante – proseguono – è che a Terni questa raggiunge l’80% e nella Regione Umbria ci si è dato l’obiettivo di arrivare al 72%, ma Foligno è ben lontana da questi valori ”.
A seguire il gruppo consiliare del Pd ha messo l’accento sullo sporco che attanaglia la città, collegandola alla frequenza della raccolta dei rifiuti e del costo della Tari: “La raccolta per l’organico è diminuita da tre volte a settimana a due, mentre quella della plastica e della carta, dimezzata, da una volta a settimana a una ogni due. La Tari in questi anni ha avuto un aumento di tariffa vertiginoso e il suo costo è una delle concause che impedisce ai giovani di avviare attività economiche”.
L’aumento delle tariffe relative alla tassa sui rifiuti in commissione controllo o garanzia era stato giustificato da Vus, come frutto di un dissesto di bilancio pregresso al 2020. Dissesto di bilancio che non è stato risparmiato dai “dem”, che nella loro nota hanno posto una domanda dal tono retorico: “Se la situazione di bilancio era così disastrosa – chiedono – come si è potuto fare tante assunzioni negli ultimi anni?”.
L’ultimo commento dei rappresentanti del Partito democratico folignate in consiglio comunale non è stato solo relativo ai dati, ma anche quello che è stato analizzato come un approccio verso la politica ecologica mutato rispetto alle precedenti amministrazioni. “In un’epoca in cui tutti siamo consapevoli di quanto sia importante una politica ecologica – spiegano – per non rischiare il disfacimento del nostro pianeta, Foligno è retrocessa, anziché continuare un cammino virtuoso, durante il quale si faceva un lavoro incredibile attraverso la collaborazione tra Vus e Comune. Ora – concludono -, la situazione attuale è appunto una netta retrocessione anziché una lenta crescita, faticosa ma progressiva”.























