Probabilmente sarà compresa tra uno e due euro ed è previsto un gettito annuale di 400mila euro. L’imposta di soggiorno per i turisti nel Comune di Foligno è sempre più vicina a diventare realtà, motivo per il quale nel pomeriggio di giovedì 20 novembre la questione è finita sul tavolo della prima commissione. I consiglieri di maggioranza e opposizione, prima che la discussione approdi in consiglio comunale con carattere d’urgenza, hanno avuto la possibilità di visionare il regolamento proposto dall’amministrazione e di confrontarsi con il vicesindaco e assessore al Bilancio Riccardo Meloni, con l’assessore al Turismo Michela Giuliani e con la dirigenze dell’area Servizi finanziari, Michela Marchi.
Il regolamento proposto è stato approvato dalla commissione con 10 pareri favorevoli, tre contrari e un astenuto. Tra i punti salienti la data di applicazione della tassa fissata al 1° aprile 2026, ma anche la progressività dell’importo che sarà stabilito dalla giunta e aumenterà in base al tipo di struttura, la durata massima di quattro giorni e l’obbligo per l’amministrazione di investirne i proventi nella promozione turistica della città.
Nel dettaglio, dunque, l’imposta sarà valida solo per quattro pernottamenti consecutivi, oltre i quali non ne sarà richiesto il versamento. Ad esserne esenti, oltre ai residenti, anche i minori di dodici anni, i soggetti che assistono degenti ricoverati nelle strutture sanitarie, gli studenti iscritti a corsi universitari e corsi di alta formazione con sede nel Comune di Foligno e i soggetti che alloggiano nelle strutture ricettive a causa di provvedimenti adottati dalle autorità per fronteggiare situazioni dovute ad eventi calamitosi. Previste anche tariffe agevolate per i gruppi turistici di più di 15 persone.
“Foligno è cresciuta come città turistica – ha spiegato Meloni – e ha dimostrato di essere arrivata al punto di poter cogliere l’opportunità di sfruttare i propri flussi attraverso l’imposta di soggiorno: abbiamo ipotizzato un gettito di 400mila euro annui a partire da aprile 2026 e l’imposta, che sarà progressiva in base alle categorie di strutture, seppur sia ancora da decidere, a grandi linee sarà per tutti tra 1 e 2 euro. La sua introduzione sarà discussa con urgenza in consiglio comunale, così che potremo approvarla il prima possibile e prevederne i proventi nel bilancio del 31 dicembre”.
I consiglieri di maggioranza presenti in prima commissione hanno espresso unanimemente soddisfazione rispetto alla scelta dell’amministrazione comunale di voler rendere anche Foligno una città in cui vige l’imposta di soggiorno per i turisti. “È arrivato il momento che la città accolga l’imposta di soggiorno – ha spiegato durante il dibattito Valentina Gualdoni (Fratelli d’Italia), non possiamo mettere in discussione la qualità dell’offerta turistica di questa città, che è reale e sta crescendo. Lo scopo di questa tassa è quello di far riconoscere questa offerta ai turisti, ai quali verrà chiesto un contributo per Foligno, che le permetterà di crescere, dando anche l’occasione a chi vive e lavora qui di beneficiarne”.
Sulla stessa linea anche gli interventi degli altri consiglieri di maggioranza presenti, come Riccardo Polli e Marco De Felicis (Lega), Tiziana Filena, Gian Luigi Aquilini e Angelo Riccioni (Fratelli d’Italia), Daniela Flagiello (Forza Italia) e Pier Francesco Pinna (Stefano Zuccarini Sindaco).
Più dura, invece, la linea della minoranza, che al momento della votazione ha espresso tre voti contrari al regolamento, da parte di Rita Barbetti e Mario Bravi del Partito democratico e David Fantauzzi del Movimento Cinque Stelle, mentre Mauro Masciotti di Foligno in Comune ha scelto l’astensione “in vista del miglioramento del testo”.
A incalzare la proposta dell’amministrazione sin da subito il consigliere Bravi, che ha ritenuto “inaccettabile che alla giunta venga lasciata mano libera sugli importi”, specificando, poi, come la contrarietà dei “dem” arrivi perché “non vediamo un progetto e un contesto che accompagna la scelta: siamo nel peggior momento di pressione fiscale in Italia e non abbiamo bisogno di una nuova imposta”.
A fargli eco ancheRita Barbetti, che ha voluto porre l’attenzione su come “ci sono molti motivi per cui prevedere una tassa di soggiorno, ma anche tanti altri per cui non farlo. Foligno – ha commentato – dovrebbe continuare a distinguersi per il fatto di non avere un’imposta di questo genere, facendo di questo un proprio vettore di crescita. Mi rendo conto che ci sarebbero dei vantaggi, ma dal mio punto di vista non sono abbastanza per giustificarla”.
Per David Fantauzzi, invece, contrariamente a quanto sostenuto dai proponenti, sarebbero i numeri di flussi turistici a non essere in grado di giustificare l’arrivo dell’imposta di soggiorno nella città della Quintana: “Se guardiamo le tabelle statistiche fornite dalla Regione – ha sottolineato – in fatto di crescita il comprensorio di cui fa parte Foligno è terzultimo a livello regionale”.
L’approvazione del regolamento, grazie dieci voti favorevoli, porta, dunque, il dibattito al prossimo consiglio comunale, di cui si aspetta ancora la convocazione e durante il quale si deciderà definitivamente se la tassa di soggiorno a Foligno sarà realtà.




















