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Chiusura uffici postali, la palla passa al Tar del Lazio

Pubblicato il 24 Settembre 2015 10:36 - Modificato il 5 Settembre 2023 22:59

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Nessuna chiusura per gli uffici postali umbri, almeno fino a quando a pronunciarsi non sarà il presidente del Tar del Lazio. Nel corso dell’udienza, che si è tenuta mercoledì al tribunale amministrativo regionale dell’Umbria, è stata infatti accolta l’eccezione di incompetenza funzionale sollevata dai legali di Poste Italiane. Ciò significa che l’ultima parola sul mantenimento delle otto filiali, per cui i Comuni interessati hanno fatto ricorso, spetterà al Tar del Lazio. Fino ad allora, quindi, gli uffici di Castel Ritaldi, Foligno, Castiglione del Lago, Collazzone, Narni, Terni e Perugia interessati dal piano di ridimensionamento potranno proseguire la loro attività. Mentre le amministrazioni comunali dovranno ripresentare i propri ricorsi dinanzi al Tar del Lazio. L’annuncio è arrivato dall’assessore regionale alle riforme, Antonio Bartolini, e del presidente di Anci Umbria, Francesco De Rebotti. “I difensori di Poste Italiane – hanno spiegato Bartolini e Derebotti – hanno dichiarato a verbale che non ci sarà alcuna chiusura degli uffici postali fino al momento della adozione dei provvedimenti monocratici sull’istanza di sospensiva. Si tratta di una decisione importante ed apprezzabile   – hanno proseguito – che consentirà di mantenere operativi  i servizi finora erogati, in attesa della decisione dei giudici amministrativi. Ciò concorre a costruire un clima positivo attorno alla definizione di scelte così importanti per molti cittadini umbri e per l’intera comunità regionale. Un clima – hanno concluso Bartolini e de Rebotti- che, anche grazie alla posizione assunta in merito dalla Regione Umbria e Anci Umbria,  ha concorso alla riapertura della trattativa al ministero e ad un nuovo confronto tra Poste e Regioni, così come annunciato la scorsa settimana dal sottosegretario alle comunicazioni Antonio Giacomelli”. MISMETTI – E soddisfazione è stata espressa sulla questione dal sindaco di Foligno, Nando Mismetti. “Il Comune – ha ribadito – intende proseguire la battaglia per mantenere attive le sedi di Capodacqua e Annifo, aperte solo due giorni a settimana, perché garantiscono servizi primari per il territorio montano. Queste chiusure infatti – ha concluso il sindaco – potrebbero provocare una significativa riduzione dei servizi essenziali per i cittadini, in particolare per gli anziani”.

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