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Spoleto, sulla riorganizzazione dei dirigenti piovono polemiche

Pubblicato il 29 Gennaio 2016 16:35 - Modificato il 5 Settembre 2023 21:40

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Non si placano le polemiche a Spoleto sulla riorganizzazione dei dirigenti comunali. Dopo il M5s, ad insorgere è anche la Fp-Cgil con la segretaria provinciale Patrizia Mancini. “Così la riorganizzazione non può funzionare” afferma la sindacalista, che ricorda come la Cgil in più occasioni abbia espresso le proprie perplessità, chiedendo un confronto all’Ente. “Pochissime le risposte ricevute – sottolinea la Fp-Cgil – purtroppo quest’ultimo decreto del sindaco Cardarelli conferma tutte le nostre perplessità”. Per il sindacato, “le funzioni del comandante della polizia municipale non sono compatibili con quelle relative all’edilizia e alla vigilanza edilizia”, spiegando come l’Autorità nazionale anticorruzione si sia espressa specificando che al comandante dei vigili urbani “non può essere affidata la responsabilità di uffici con competenze gestionali, in relazione alle quali compie anche attività di vigilanza e di controllo”. Ma Patrizia Mancini è scettica anche in merito ai criteri adottati nei confronti di chi ha ricevuto avvisi di garanzia e di chi invece ha ricevuto una condanna in via definitiva. L’ultimo dubbio riguarda gli eccessivi carichi di lavoro in settori “altamente stragegici non solo per l’ente, ma anche e soprattutto per la città”. A polemizzare è anche il gruppo consiliare del Partito democratico. “Siamo alla farsa” affermano dall’opposizione, definendo la giunta Cardarelli un’amministrazione “dall’improvvisazione quotidiana” data anche dalla totale assenza di partecipazione, vista anche la totale assenza di proposte”. Nello specifico, per quanto riguarda la riorganizzazione della macchina comunale, i consiglieri del Partito democratico precisano come le scelte fatte siano in contraddizione con le argomentazioni date da Cardareli tempo fa. “Cardarelli aveva affermato di voler aspettare l’esito delle inchieste in corso – afferma il Pd – oggi si fa invece l’esatto contrario, promuovendo un dirigente che è stato giudicato colpevole per la vicenda dell’Ecomostro”.

 

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