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Spello, rimesse a nuovo le vecchie palazzine dell’ex Saf: ospiteranno adolescenti in difficoltà

Pubblicato il 15 Febbraio 2016 09:34 - Modificato il 5 Settembre 2023 21:27

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Poche risorse e molto volontariato. Tanto è bastato perchè i dipendenti della UmbraFlor, l’agenzia vivaistica della Regione Umbria, riportassero a nuova vita le vecchie palazzine a due piani che per molti anni hanno ospitato le famiglie dei lavoratori della ex Saf di Spello. Immersi nella compagna umbra, tra il monte Subasio e la città della Quintana, gli immobili ristrutturati verranno utilizzati per ospitare ragazzi che, per motivi differenti, vivranno l’esperienza dell’affido. L’obiettivo è quello di garantirgli un’assistenza adeguata alle loro esigenze, ma non solo. Il progetto, che vede insieme UmbriaFlor e la cooperativa Utopia 2000, punta infatti anche alla costruzione di un percorso formativo loro dedicato nel campo dell’agricoltura e del turismo sociale. “Si tratta di un’iniziativa di grande valore – ha commentato la presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, in occasione del taglio del nastro avvenuto nei giorni scorsi – che cerca di mettere insieme la funzione sociale e quella della formazione. In questo modo – ha proseguito la governatrice umbra – si aiuteranno i ragazzi in difficoltà non solo a superare la condizione di disagio in cui vivono, ma anche a costruirsi un futuro. La forza di questo progetto – ha quindi sottolineato – sta in quella rete sociale, fatta di volontariato e solidarietà, che riesce a mettere in connessione queste esperienze – ha concluso Catiuscia Marini – con il territorio e con la comunità”. Presenti all’inaugurazione anche l’assessore regionale Giuseppe Chianella, il sindaco di Spello, Moreno Landrini, Massimiliano Porcelli, presidente della cooperativa Utopia 2000, e Sandro Vitali, numero uno di UmbraFlor. “Siamo di fronte – ha dichiarato proprio Sandro Vitali – ad un’importante dimostrazione di come i beni pubblici possano essere utilizzati per finalità socio-culturali rivolte a ragazzi svantaggiati, e per avviare esperienze formative in attività produttive caratterizzate da altissima specializzazione”.

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