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Foligno, riaprono le prime chiese della diocesi

Pubblicato il 30 Marzo 2017 14:44 - Modificato il 5 Settembre 2023 17:44

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Il santuario della Madonna del Pianto continuerà ad assolvere alla propria funzione di pro cattedrale ancora per diverso tempo. O almeno sembra essere questo l’orientamento. Secondo quanto emerge, infatti, il percorso potrebbe essere lungo, anche se tempistiche sulla riapertura al culto del Duomo di Foligno dopo gli eventi sismici degli scorsi mesi non ce ne sono. “L’intervento di recupero della cattedrale di San Feliciano – ha spiegato a questo proposito il vicario episcopale, don Paolo Aquilini – non dipende da noi, ma sarà curato dal Ministero per i beni culturali e dalla Conferenza episcopale italiana, che si occuperanno anche della chiesa di San Francesco”. Sempre la Cei, poi, ha stanziato un finanziamento di 300mila euro. Già annunciato dal vescovo folignate, monsignor Gualtiero Sigismondi, si tratta di fondi che verranno impiegati per il recupero delle chiese di Scopoli, Maceratola e di Maria Santissima della Misericordia. Secondo quanto dichiarato da don Paolo Aquilini, inoltre, i lavori sarebbero già stati appaltati. I tempi di intervento quindi dovrebbero essere più snelli, mentre si va delineando la situazione delle altre chiese presenti sul territorio. A cominciare da quella di Colfiorito che dovrebbe essere riaperta al culto in concomitanza con le celebrazioni religiose del Venerdì Santo. E proprio la chiesa della frazione montana era tra quelle che più preoccupavano monsignor Gualtiero Sigismondi, determinato a ridare quanto prima una casa in cui pregare agli abitanti di Colfiorito, che in questi mesi hanno dovuto raggiungere Forcatura. Tra le prossime aperture c’è poi quella della chiesa di San Lorenzo a Spello, in programma per sabato 1° aprile. Tempi più lunghi, invece, si prospettano per Santa Maria Maggiore, sempre nella Splendidissima Colonia Julia. Ma sono anche tante altre le chiese per le quali si rendono necessari interventi. Tra inagibilità totali e parziali, infatti, la situazione nella diocesi folignate non è delle più rosee. Una ventina, all’incirca, le chiese che – a seguito del terremoto – sono state dichiarate inutilizzabili. In particolare si sono registrate inagibilità totali nei luoghi di culto di Scopoli, Pontecentesimo, Volperino, Vallupo, Roviglieto, Costa di Arvello, Madonna dei Cavalieri, Cancellara, Cupigliolo, Sostino e San Michele Arcangelo di Sterpete. Parziale inagibilità, invece, per San Cristoforo di Capodacqua, Santa Maria e Anna, San Giovanni Profiamma, Maceratola e Madonna delle Neve di Valtopina. Problemi anche nelle due chiese di San Pietro e San Marco di Sant’Eraclio. Nel primo caso, in particolare, si sta procedendo con il consolidamento della facciata. Intanto sull’agenda di monsignor Sigismondi e su quelle dei presuli delle quattro regioni coinvolte dal sisma compare segnato un nuovo appuntamento. Quello di venerdì 7 aprile a Camerino, quando tutti i vescovi si ritroveranno per un nuovo incontro su quella che è la situazione a distanza di cinque mesi dalla terribile scossa del 30 ottobre.  

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