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Spoleto, la Casa Romana fa il botto

Pubblicato il 21 Agosto 2014 13:51 - Modificato il 6 Settembre 2023 02:39

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Sono state esattamente 1106 le persone che, dal 14 al 19 agosto, hanno visitato la Casa Romana di Spoleto. “Un numero straordinario di presenze – fanno sapere dal Comune – che conferma come la pregevole abitazione signorile, sia tra le emergenze storico-artistiche più apprezzate della città”. Completato il restauro di una parte dei mosaici della pavimentazione, grazie ad un finanziamento del Comune – presto verrà anche installato, nell’ambito di un progetto multimediale per la valorizzazione del sito, un monitor nel quale verranno proiettate immagini e testi sulla Spoleto Romana e una ricostruzione virtuale della domus. Sono inoltre in corso, ad opera della Soprintendenza archeologica, i lavori di risistemazione dei reperti archeologici da esporre nelle bacheche storiche del Comune all’interno della Casa Romana. Datata al I secolo d.C., la domus conserva ancora, oltre ai bellissimi mosaici pavimentali, lo schema tipico delle case patrizie in voga tra la fine dell’età repubblicana e l’inizio di quella imperiale. La prima campagna di scavi, finalizzata al rinvenimento della casa, venne effettuata dall’archeologo spoletino Giuseppe Sordini tra il 1885 e il 1886, grazie ai finanziamenti dell’ambasciatore inglese sir Savile Lumeley; tuttavia a causa della mancanza di fondi, si dovette aspettare fino al 1912 per poter completare il recupero dei restanti ambienti. Durante lo scavo emerse un’iscrizione recante la dedica di una “Polla” all’imperatore Caligola, e ciò ha lasciato ipotizzare che la casa fosse appartenuta a Vespasia Polla, la madre di Vespasiano, nativa di Norcia e proprietaria di beni nel territorio nursino-spoletino.

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