28.2 C
Foligno
giovedì, Settembre 18, 2025
HomeEconomiaAst di Terni, è il giorno della protesta

Ast di Terni, è il giorno della protesta

Pubblicato il 17 Ottobre 2014 18:32 - Modificato il 6 Settembre 2023 02:04

Tienimi informato

Rimani sempre aggiornato sui fatti del giorno

Ultimi articoli

Quintana, il Pugilli saluta Pierluigi Chicchini

Dopo il forfait alla Giostra della Rivincita, si conclude il rapporto tra il rione di via Mentana e il cavaliere che era tornato a vestire i panni del Moro per la seconda volta nella sua carriera. Alle Puelle si cerca un nuovo portacolori

Montefalco in festa tra calici, arte e sapori

Dal 19 al 21 settembre nel cuore del chiostro di Sant’Agostino, tre giorni di vino, gusto e musica con “Enologica Montefalco – Abbinamenti 2025”: tutti gli appuntamenti in programma

Castel Ritaldi si trasforma nel magico “Paese delle Fiabe”

Dal 18 al 21 settembre la cittadina umbra si anima per la 26esima edizione dell’evento che celebra la scrittura, il racconto e la creatività con spettacoli, laboratori e incontri. Ospite d’eccezione il cantautore Eugenio Bennato

Tutti uniti per l’Ast. Lavoratori, studenti, commercianti e istituzioni hanno sfilato in corteo questa mattina, a Terni, per lo sciopero generale indetto da Cgil, Cisl, Uil e Ugl. Un appello corale, quello partito dai cancelli della fabbrica di viale Brin fino a piazza della Repubblica, contro un piano industriale che mette a rischio la tenuta delle acciaierie ternane. La vertenza ha origine nel 2012, quando a Terni si apre un lungo periodo di incertezza con diversi scioperi carichi di tensione. Il 31 gennaio di quasi tre anni fa infatti, Outokumpu acquista – per 2.7 miliardi di euro – Inoxum, la divisione acciai inossidabili di ThyssenKrupp, di cui fa parte Ast. A seguito di tale operazione, i finlandesi di Outokumpu si ritroverebbero ad avere una posizione dominante sul mercato europeo dell’inox, motivo per cui l’Antitrust ha subordinato il via libera all’acquisizione alla cessione delle attività italiane di Inoxum (Ast). A febbraio di quest’anno, poi, la Commissione europea ufficializza il riacquisto da parte di ThyssenKrupp. A luglio, inoltre, l’amministratore delegato di Ast, Marco Pucci, rassegna le dimissioni dopo 28 anni di servizio, lasciando il posto a Lucia Morselli che presenta un piano industriale con la previsione di risparmi per 100 milioni annui e una riduzione di oltre 500 posti di lavoro. La tensione si alza, fino a quando il 31 luglio le tute blu bloccano l’autostrada. Così parte la mediazione del Governo e il piano viene sospeso per cercare una soluzione. Pochi giorni fa la rottura delle trattative, con l’azienda che avvia le procedure di mobilità per 537 lavoratori che danno il via ad ulteriori proteste. Questa mattina, infine, lo sciopero unitario. Un corteo pacifico, nonostante la comprensibile preoccupazione di un’intera regione. Non sono mancati però i fischi agli interventi dei leader di Cgil e Uil, Susanna Camusso e Luigi Angeletti. «Il corteo è andato bene – dichiara il sindaco di Terni, Leopoldo Di Girolamo – sia per la partecipazione molto elevata nei numeri e anche per la qualità con l’adesione tutte le istituzioni umbre dalla Regione ai Comuni nella loro interezza. È andato bene perchè, malgrado la tensione che sta vivendo la città in questi giorni, non ci sono stati incidenti, tutto si è svolto nella massima regolarità. C’è stata una partecipazione corale di tutta la città – afferma il sindaco – con i commercianti che hanno abbassato le saracinesche, esposto cartelli e i cittadini che hanno sostenuto il corteo». A questo punto si auspica una ripresa delle trattative nel più breve tempo possibile. «Sul futuro – commenta Di Girolamo – abbiamo ottenuto dall’incontro di ieri alla Presidenza del consiglio un impegno del Governo per riattivare il confronto tra le due parti: l’azienda e i lavoratori. Ci aspettiamo che questo confronto sia più produttivo di quanto siamo riusciti ad ottenere fino ad oggi. Penso che la prossima settimana ripartiranno le convocazioni. Naturalmente – conclude – i tempi devono essere abbastanza stretti perchè siamo in presenza di una procedura di mobilità attivata e non possiamo tardare troppo altrimenti poi si producono atti e fatti che, come abbiamo visto in questi giorni, diventano difficili da recuperare».

Articoli correlati