“Il Governo riapra il confronto su basi nuove”. Questo l’appello lanciato oggi dalle tre sigle sindacali Cgil, Cisl e Uil dell’Umbria in merito alla vertenza delle Acciai Speciali di Terni. Dopo la manifestazione di venerdì scorso le sigle sindacali ribadiscono il loro pieno consenso alle iniziative assunte da Fim, Fiom, Uilm, Fismic e Ugl che da ieri hanno indetto uno sciopero contro la decisione dell’azienda di ridurre la turnistica settimanale nell’area a caldo dell’acciaieria, organizzando dei presidi difronte ai cancelli di viale Brin. E proprio oggi a far discutere il mondo sindacale regionale e le istituzioni, è l’incursione notturna di ieri dell’amministratore delegato dell’ Ast Lucia Morselli al presidio delle rsu. “Una vera provocazione”. Cosi l’hanno vista i sindacati i quali, proprio in queste ore, hanno annunciato che presenteranno un ricorso urgente contro la Morselli, per comportamento antisindacale, e un esposto nei confronti di tutte le autorità preposte affinché siano poste in essere tutte le iniziative necessarie ad evitare future simili situazioni. Lo stesso sindaco Leopoldo di Girolamo ha invitato Lucia Morselli ad utilizzare il tavolo aperto con il governo, con le organizzazioni sindacali, con i lavoratori e con le istituzioni locali per l’apporto di nuovi elementi per la trattativa. Il primo cittadino di Terni ha anche annunciato ieri la sospensione dell’attività istituzionale della giunta, in solidarietà e sostegno alla protesta dei lavoratori, alla quale oggi si è aggiunta anche l’interruzione momentanea delle attività del consiglio comunale e delle commissioni consiliari. Un richiamo ufficiale alla Morselli è arrivato questa mattina anche dalla presidente della Regione Umbria Catiuscia Marini la quale, dopo l’incontro di quest’oggi con Matteo Renzi e il ministro delle attività produttive Federica Guidi, ha annunciato l’impegno del premier a seguire in prima persona il confronto con i vertici di Thyssenkrupp la cui prima tappa prevede la convocazione per mercoledì prossimo della Morselli al ministero dello sviluppo economico. Anche i sindacati chiedono al Governo di “svolgere una funzione vera e non quella di mero arbitro tra chi punta sulla chiusura dell’attività e chi vuole salvare il futuro del territorio. Ora vogliamo i fatti – ribadiscono i sindacati – un impegno concreto per il futuro del presidio del polo siderurgico ternano mettendo in campo tutte le iniziative necessarie, compresi i contratti di solidarietà, per scongiurare i licenziamenti e garantire un futuro produttivo a Terni e all’Umbria”.
Ast, la riposta dei sindacati e delle istituzioni al blitz notturno di ieri di Lucia Morselli
Pubblicato il 23 Ottobre 2014 16:36 - Modificato il 6 Settembre 2023 02:00
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