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Ast, l’assemblea dei lavoratori decide di proseguire lo sciopero

Pubblicato il 20 Novembre 2014 22:49 - Modificato il 6 Settembre 2023 01:41

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Sciopero almeno fino a mercoledì prossimo: è quanto ha deciso l’assemblea dei lavoratori riunitisi oggi pomeriggio (giovedì 20 novembre) davanti ai cancelli dell’Ast. Dai dirigenti sindacali è arrivata la proposta, anche sulla base dell’esito della trattativa non stop al ministero dello Sviluppo economico iniziata martedì e durata fino alla notte scorsa, di cominciare a ragionare sull’ipotesi di poter rimodulare le iniziative di mobilitazione, anche a partire dai prossimi giorni. Gli operai hanno però scelto di proseguire con sciopero e presidi fino al prossimo incontro di mercoledì 26 novembre al Mise. I lavoratori continuano a temere per il proprio futuro e, in paticolare, temono di trovarsi nuovamente nella situazione che vivono oggi tra non molto tempo. In serata arriva anche una nota dal Mise. La disponibilità, confermata all’azienda, a modificare a fondo il piano industriale è il risultato dell’azione condotta dal governo ed è positivo che sia stata ora riconosciuta anche dalle organizzazioni sindacali. Questo è il risultato essenziale per ridare una prospettiva produttiva e occupazionale adeguata al sito di Terni, in linea con il rilievo strategico dell’Ast per l’economia italiana. Su richiesta delle parti, il governo si è spinto per senso di responsabilità a cercare di favorire un avvicinamento delle posizioni sul contratto integrativo, terreno propriamente delle parti. Avvicinamento che, nella giornata di ieri, si è potuto registrare. Il governo, pur nel pieno rispetto dell’autonomia delle parti, non può che registrare con preoccupazione il fatto che i sindacati non abbiano ancora scelto forme di lotta più coerenti con lo stadio raggiunto dal negoziato, tali da ridurre finalmente i costi sopportati dai dipendenti e dalle loro famiglie, nonché tali da evitare il rischio grave di compromettere il futuro di Terni sui mercati di riferimento. Il governo auspica pertanto che mercoledì, alla ripresa della trattativa, si sia registrata una evoluzione più costruttiva del contesto nel quale si svolge il negoziato e delle modalità di confronto tra le parti”. Oggi, inoltre, è stata presentata un’interrogazione alla Commissione Ue, firmata da 32 eurodeputati socialdemocratici (S&D), che chiede di “verificare che il piano di ThyssenKrupp sia idoneo a collocare Acciai Speciali Terni in una strategia internazionale di mercato secondo gli standard europei di sostenibilità ambientale che Ast già possiede” e di “dotare il piano Ue per l’acciaio di strumenti immediatamente operativi che consentano alle aziende europee specializzate di mantenere competitività sul mercato mondiale”. Nel documento si chiede anche di valutare “se la chiusura di uno dei due forni dell’acciaieria di Terni, ipotizzato entro il 2015-2016 dal nuovo piano industriale, con la conseguente perdita di 550 posti di lavoro, non sia negativa per la concorrenza ed in contraddizione con l’impegno, assunto dalla stessa impresa tedesca dinanzi alla Commissione Europea, di sviluppare Ast come ‘concorrente forte e credibile’ nella produzione dell’acciaio inossidabile”. Ora quindi non resta che attendere di vedere cosa accadrà mercoledì 26 novembre al Mise.

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