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Stangata Imu sui terreni agricoli montani: Foligno tra le città più colpite

Pubblicato il 20 Novembre 2014 21:55 - Modificato il 6 Settembre 2023 01:41

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Rischio stangata Imu sui terreni agricoli montani. A lanciare l’allarme è il consigliere regionale del Partito democratico Luca Barberini. Nello specifico la preoccupazione nasce da un provvedimento che il ministero dell’Economia starebbe ultimando per ridefinire le regole per l’applicazione dell’Imu sui terreni e che modificherebbe il quadro attuale. Secondo questa previsione, l’esenzione sarebbe destinata a rimanere in vigore solo nei comuni con altitudine superiore a 600 metri, con esoneri soltanto per coltivatori diretti e imprenditori agricoli professionali che operano nei comuni fra i 281 e i 600 metri sul livello del mare, mentre tutti gli altri saranno costretti a pagare. E a detta del consigliere Barberini, tutto questo potrebbe significare far pagare l’Imu sui terreni agricoli – coltivati o incolti che siano – in quasi tutti i comuni umbri, anche per piccoli appezzamenti. Ma tra i territori ad essere più colpiti ci sarà il Folignate, che perderà lo status di comune interamente montano. “Il problema – ha dichiarato il consigliere regionale Barberini, contattato telefonicamente da Radio Gente Umbra – è che l’altezza che viene presa in considerazione non è del terreno ma del centro storico del comune di riferimento. Questo porterebbe al paradosso di considerare come territorio non montano un comune come quello di Foligno, che in realtà ha un buon 70% di territorio montano con tanti terreni al di sopra dei 600 metri, solo perchè il centro storico sta a 230 metri di altezza sul livello del mare. Nella sostanza – sottolinea Barberini – paga il terreno che abbiamo a Colfiorito, a Capodacqua di Foligno o ad Annifo perchè piazza della Repubblica sta a 230 metri. Credo – conclude – che questa soluzione vada rivista. A mio avviso sarebbe più opportuno o considerare il terreno specifico o fare una media di tutto territorio comunale”. Stando così le cose, quindi, se il nuovo provvedimento dovesse essere applicato così com’è, si tratterebbe di una stangata imminente dato che la tassa andrebbe versata entro il prossimo 16 dicembre in un’unica soluzione. Per i terreni non più esenti, infatti, non è stato versato alcun acconto a giugno. Per cui, in sede di saldo, i contribuenti dovranno sborsare subito l’importo dovuto per l’intero anno. 

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