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Vertice Poste-Regioni: possibili “mini” modifiche al piano di riorganizzazione

Pubblicato il 19 Febbraio 2015 17:25 - Modificato il 6 Settembre 2023 00:53

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Dal 13 aprile in Umbria 15 uffici postali verranno chiusi, tra cui anche quelli di Annifo, Capodacqua e Castel Ritaldi, mentre 18 vedranno ridotti gli orari di apertura. Ma questo oramai si sa da diversi giorni. Quello che invece potrebbe arrivare nelle prossime settimane, è un piccolo cambio di rotta da parte di Poste Italiane in merito al piano già contestato dai vari Enti locali di tutta Italia. E se ieri la presidente della Regione Umbria Catiuscia Marini ha avuto un colloquio con la numero uno dell’Spa Luisa Todini, a chiedere maggiori delucidazioni è stata anche la Conferenza delle Regioni con in testa il presidente del Piemonte, Chiamparino. La risposta di Poste Italiane, con l’amministratore delegato Caio, non si è fatta attendere. Il risultato è che la flessibilità di Poste è poca, ma è possibile qualche eccezione. Per l’Umbria presente la vicepresidente Carla Casciari che ha sottolineato come la Regione “ha evidenziato la necessità che questo processo di trasformazione sia accompagnato da momenti di condivisione dei vari passaggi a livello territoriale, anche per far sì che i cittadini abbiano il tempo di acquisire un’adeguata conoscenza delle novità introdotte dal piano”. Intanto anche l’Anci Umbria si è mosso, con una delegazione guidata dal presidente Francesco De Rebotti che a Firenze ha incontrato il responsabile regionale della sirezione Umbria-Toscana di Poste italiane, Michele Deiana. Nell’incontro De Rebotti ha ribadito la assoluta contrarietà dei comuni dell’Umbria al piano di ridimensionamento della presenza di Poste Italiane, sottolineando le notevoli difficoltà che gli Enti Locali del territorio umbro hanno già messo in evidenza, rilevando, soprattutto per i piccoli centri e per gli utenti anziani, l’importanza dei servizi che gli uffici di Poste Italiane garantiscono.

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