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Ex Merloni, partita la restituzione dei libretti di lavoro ai dipendenti

Pubblicato il 16 Marzo 2015 17:27 - Modificato il 6 Settembre 2023 00:41

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Per i lavoratori dell’Antonio Merloni si chiude definitivamente il rapporto con l’azienda. Da lunedì 16 marzo, infatti, per i 1400 dipendenti umbro-marchigiani è scattata la restituzione – presso gli uffici di Fabriano – dei libretti di lavoro, ultimo legame ancora in auge tra i lavoratori e l’azienda. Con questo atto, infatti, si conclude qualsiasi tipo di rapporto tra i 600 dipendenti umbri e l’Antonio Merloni anche se non è in discussione la prosecuzione della mobilità che scadrà, per circa la metà dei lavoratori (di cui la maggior parte sono donne), ad ottobre prossimo. Un momento che sia i sindacati che i dipendenti sapevano sarebbe arrivato, come spiegato ai microfoni di Radio Gente Umbra da Luciano Recchioni di Fiom Cgil: “Da lunedì 16 marzo, chi si reca in azienda per prendere il Cud per la dichiarazione dei redditi, riceverà anche il libretto del lavoro. E’ una cosa che sapevamo sarebbe successa, sia chiaro, però il problema è che si tratta di un atto visivo che praticamente sancisce la fine del rapporto tra il lavoratore e la Merloni. Con l’entrata in mobilità, il licenziamento è arrivato in automatico però è chiaro che i dipendenti, sapendo dell’esistenza dell’accordo di programma, speravano che qualcosa sarebbe potuto succedere, sarebbe potuto cambiare”. Ad oggi, dunque, i sindacati e i lavoratori guardano con grande attesa alla data di mercoledì 18 marzo, giornata nella quale il Ministero dello sviluppo economico sottoscriverà, insieme alle Regioni Umbria e Marche, l’atto integrativo alla proroga di due anni dell’accordo di programma, che metterà sul piatto 35 milioni di euro per il rilancio della fascia appenninica colpita dalla crisi economica. Le attese per questa rimodulazione dell’accordo sono molteplici: “Dalle notizie che abbiamo sembra che qualche cosa di positivo ci sia. Pensiamo che nei contenuti dell’accordo di programma potranno esserci quegli elementi che effettivamente daranno una spinta positiva agli investitori, però poi bisognerà capire, per quanto riguarda l’Umbria, se quei 42 soggetti interessati all’utilizzo dei fondi ci saranno ancora e se saranno in grado di dare delle risposte concrete. Ci aspettiamo che dentro questa rimodulazione ci sia anche il prolungamento della mobilità per quei lavoratori a cui ad ottobre scadrà il contributo perchè, se cosi non fosse, sarebbero fuori da qualsiasi progetto futuro. Quand’anche, infatti, un eventuale imprenditore avesse intenzione, nel 2016, di creare posti di lavoro questi sarebbero fuori dal giro. Quindi, spero che dentro l’accordo di programma ci siano anche quei contenuti che permetteranno agli imprenditori di usufruire dei 35 milioni di euro e ai lavoratori di essere ripresi a lavorare”. JP INDUSTRIES – Altra vicenda è invece quella relativa alla JP Industries, sulla quale sindacati e dipendenti aspettano la pronuncia della Corte di cassazione in merito alla sentenza del Tribunale di Ancona – che aveva accettato il ricorso presentato dalle banche contro la proprietà dell’azienda – ma anche l’ok di Giovanni Porcarelli all’accordo raggiunto tra il Governo e gli istituti di credito per trovare una soluzione definitiva alla situazione della JP.

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