Gli ultimi provvedimenti normativi mettono a disposizione nuovi strumenti per scongiurare i licenziamenti all’ex Merloni. È quanto emerso al termine dell’incontro convocato nell’ambito della vertenza Indelfab in fallimento che ha visto seduti al tavolo, nella giornata di ieri, le organizzazioni sindacali di Ancona e Perugia, il Ministero del lavoro e la curatela. Sono proprio le segreterie Fim, Fiom e Uilm a spiegare come i nuovi strumenti anti licenziamenti passano dall’utilizzo di ulteriori sei mesi di cassa integrazione e che, comunque, non devono gravare sul fallimento a livello di costi, prevedendo contestualmente la salvaguardia dei livelli occupazionali.
Stando a quanto si apprende, i sindacati, in occasione del vertice di mercoledì, hanno ribadito con forza la necessità di usufruire degli ammortizzatori conservativi per la tenuta sociale nei territori. Così come per accompagnare progetti di reindustrializzazione, anche a sostegno di eventuali interessamenti da parte di terzi. Tutto ciò, ricordano i sindacati, in una fase, come quella attuale, in cui Regioni e Governo stanno mettendo a disposizione una serie di fondi per il rilancio del Paese e dei singoli territori.
“Nei prossimi giorni – scrivono in una nota Fim, Fiom e Uilm di Ancona e Perugia – si svolgeranno le assemblee con i lavoratori per confrontarsi sulle necessità espresse dai curatori e – proseguono – condividere il percorso che possa mantenere i livelli occupazionali per un periodo maggiore, in cui – concludono le organizzazioni – si proverà con tutti i mezzi a costruire un vero progetto industriale”. Intanto, il dicastero ha convocato nuovamente le parti il prossimo 11 agosto per espletare in maniera definitiva l’esame congiunto, “e questo – sottolineano i sindacati – ha permesso di scongiurare la prima ondata di licenziamenti”.