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Ex Merloni, i sindacati incontrano Porcarelli in vista della Cassazione

Pubblicato il 22 Aprile 2015 10:59 - Modificato il 6 Settembre 2023 00:22

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Il cerchietto rosso sul calendario è segnato per il 26 maggio, data fissata per l’udienza della Corte di Cassazione, che si pronuncerà in merito alle due sentenze emesse dal tribunale di Ancona rispetto alla situazione della ex Merloni. Gli scenari, almeno ora, sono imprevedibili con la vicenda che potrebbe addirittura peggiorare rispetto ad ora. Ed è per questo motivo che le segreterie provinciali di Fim, Fiom e Uilm di Perugia e Ancora, hanno incontrato nel pomeriggio di martedì 21 aprile l’imprenditore Giovanni Porcarelli, proprietario della Jp Industries. Al centro della discussione le problematiche che da oramai diversi anni non permettono all’azienda di mettere in pratica il piano industriale che coinvolge 700 lavoratori. Prima di tutto, i sindacati hanno lamentato la mancanza di un indirizzo politico da parte del Governo in merito ai progetti industriali dei territori della fascia appenninica. “Il percorso intrapreso dai commissari si è rivelato tortuoso e inefficace a risolvere definitivamente la spinosa vicenda della vendita della ex Merloni – hanno spiegato i sindacati e le loro delegazioni – rischiando di lasciare così l’imprenditore e i lavoratori in uno stallo di difficile soluzione”. I lavoratori attendono di rientrare al lavoro. Una possibilità difficile visto che manca ancora l’accordo tra le parti e la sentenza della Cassazione. “I responsabili di questi quattro anni di stillicidio riteniamo si debbano fare carico di queste problematiche – hanno aggiunto le sigle sindacali – tenendo conto che ci sono stati solo incontri promessi e mai svolti, nonostante le nostre continue richieste”. “Diventa indispensabile, alla luce di tutto ciò, accelerare e favorire un tavolo al quale tutti i soggetti coinvolti in questa vicenda (ministero, azienda, commissari, sindacati) trovino una soluzione per ridiscutere di lavoro e industria – concludono – i lavoratori e i sindacati, alla fine di questa vicenda, non tollereranno alcuno scaricabarile”.

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