Prosegue la battaglia di don Formenton, il parroco di Sant’Angelo in Mercole di Spoleto che negli scorsi giorni aveva lanciato un’offensiva contro i razzisti. “In questa chiesa è vietato l’ingresso ai razzisti…tornate a casa vostra!”: era questa la scritta che campeggiava sul portone d’ingresso dell’edificio, con don Formenton che nelle ore seguenti aveva attirato a sé tutta l’ira di Matteo Salvini, leader del Carroccio. Ma il parroco spoletino non ne vuol sapere di mollare la presa e, dopo essere stato oggetto di tanti messaggi di condivisione ma anche di forti minacce, è tornato alla carica. Don Formenton ora va all’attacco anche di Casa Pound che aveva esposto uno striscione con scritto “Lucra pro nobis”. “Lo striscione è stato depositato per terra e fotografato dagli estensori, di notte, davanti alla casa parrocchiale e inviato ad una serie di giornali – scrive don Formenton – Il Vangelo e la vita ci ricordano che sono i ladri e i ‘figli delle tenebre’ che agiscono di notte”. Insomma, al don piace il confronto a viso aperto: “le modalità di questa ‘coraggiosa’ azione politica serve a farsi un’idea dello spessore politico e dei riferimenti storici di questi signori che accusano la Chiesa di speculare sulla povera gente…”. Ma sempre su Facebook arriva anche una contro risposta a Salvini: “…se questo è un prete… non lo decidi tu… piccolo Caboto (e adesso vai a vedere su Wilkipedia chi era Caboto)”. Don Formenton non lascia. Anzi, raddoppia.
Don Formenton prosegue la sua “crociata” contro Casa Pound e Salvini
Pubblicato il 25 Luglio 2015 15:00 - Modificato il 5 Settembre 2023 23:30
Il cartello esposto sul portone della chiesa di Sant'Angelo in Mercole
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