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Jp Industries, c’è attesa per il pronunciamento della Cassazione

Pubblicato il 7 Ottobre 2015 14:06 - Modificato il 5 Settembre 2023 22:51

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“Siamo convinti che la Cassazione molto difficilmente riuscirà a sovvertire le prime due sentenze”. È con queste parole che Luciano Recchioni della Fiom-Cgil ha commentato l’udienza di martedì in Cassazione sul ricorso presentato delle banche contro la vendita dell’ex Merloni alla Jp di Porcarelli. “L’esito non è scontato – ha spiegato ai microfoni di Radio Gente Umbra – ma sappiamo come lavora la Cassazione, nel senso che non sarà una valutazione di merito ma verranno analizzate le carte che hanno portato alle prime due sentenze, che sono state negative nei confronti della vendita a Porcarelli, e verrà valutato se il tutto è stato fatto correttamente. Da un punto di vista burocratico – ha aggiunto Recchioni – non crediamo che siano stati fatti errori”. L’alternativa potrebbe essere quella di un accordo extragiudiziale tra le stesse banche e l’imprenditore. Un accordo che per Luciano Recchioni della Fiom-Cgil potrebbe spingere gli istituti di credito a ritirare la denuncia presentata e di fatto rendere nullo qualsiasi pronunciamento da parte della Cassazione. I tempi però, come spiega Recchioni, sono stretti. Sebbene l’arco di tempo stimato è quello di 60 giorni, la sentenza potrebbe arrivare anche prima. Ecco perché la Fiom Cgil ha indetto per il prossimo venerdì un incontro con i lavoratori, per fare il punto della situazione e pensare ad eventuali iniziative da mettere in campo, “anche perché – ha sottolineato Recchioni – oltre Porcarelli non c’è niente”. In assenza di un accordo e di un pronunciamento negativo da parte della Cassazione per i dipendenti della Jp si aprirebbero le porte della mobilità per altri due anni. E parallelamente alle trattative tra le banche e Giovanni Porcarelli, in questi giorni si sta lavorando anche ad un altro accordo, quello di compravendita tra la Faber di Sassoferrato e la cordata Ntulin di Carmen De Martino per l’acquisizione degli stabilimenti di Fossato di Vico. Una trattativa che se dovesse andare a buon fine potrebbe vedere – almeno nelle intenzioni della De Martino, secondo quanto dichiarato dallo stesso Recchioni – la riapertura degli stabilimenti umbri entro la fine dell’anno. Riapertura che potrebbe tradursi in assunzioni per diversi lavoratori, tra cui quelli della ex Antonio Merloni, per alcuni dei quali il prossimo 12 ottobre scadrà la mobilità. Intanto dalla Faber Spa spiegano come in gioco ci sia solo la vendita degli stabilimenti e non l’eventuale assorbimento degli ex Merloni, dal momento che – si legge in una nota – “eventuali iniziative di riqualificazione del sito umbro spettano alla Ntulin”.  

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