Un turismo che sia sempre meno di massa e più associato all’ambiente rurale e all’identità del luogo che si decide di visitare. In linea con questo obiettivo, nel quadro dell’intervento di cooperazione “CULTrips Viaggi culturali europei”, una piccola rappresentanza del Gal Valle Umbra e Sibillini ha partecipato nei giorni scorsi ad una visita al Gal Raplaama in Estonia. I viaggiatori cercano sempre più spesso nuovi modi di muoversi legati ai territori in cui si recano, con questo intervento il Gal ha inteso sviluppare e approfondire un nuovo processo di scambio. “Abbiamo completato un progetto portato avanti con altri paese europei (Lussemburgo, l’Austria, la Finlandia, l’Estonia e la Germania) – dichiara il presidente Gianpiero Fusaro – che prevedeva un passo avanti verso lo scambio turistico formulando dei pacchetti che riguardano le attività principali svolte nel territorio del Gal di competenza”. In particolare, nel nostro territorio, le varie delegazioni hanno preso parte alla raccolta dei tartufi e la mostra del ricamo di Valtopina, la raccolta delle olive nell’azienda Il Calvarone, la selezione dei legumi nell’azienda Cuore Verde, la conoscenza e l’assaggio dell’olio di oliva nel Frantoio Cooperativo Uccd di Spello, la realizzazione di tessuti presso le botteghe delle Gaite di Bevagna, un corso di cucina presso la Cantina Antonelli di Montefalco, ammirato i lavori della sartoria dell’Ente Giostra della Quintana a Foligno e visitato Villa Fabri di Trevi. Anche in Estonia, la nostra delegazione ha partecipato alle attività locali ed ha incontrato amministratori pubblici e del Gal. In questo modo è possibile favorire un turismo attento al dialogo, alle diversità culturali e alla cultura locale, volto a creare legami tra i diversi territori. Oltre ai contatti e scambi tra le varie comunità europee, sono state realizzate azioni di formazione per guide locali (che permetteranno ai viaggiatori di essere accompagnati sul posto da abitanti della comunità stessa ) e l’elaborazione di una “guida del viaggio socio-culturale” che potrà essere utilizzata come manuale di buone pratiche per altre Regioni desiderose di applicare questo tipo di intervento.