Una svista o un errore? Non si sa. La cosa certa è che ciò che alcuni cittadini di Gualdo Tadino, recatisi a Milano per Expo 2015, hanno trovato all’interno del Padiglione Italia ha lasciato un po’ delusi, primo fra tutti il sindaco Massimiliano Presciutti. La grande manifestazione, ormai agli sgoccioli, che per sei mesi ha attirato visitatori da ogni parte del mondo sembra essersi “persa in un bicchier d’acqua”. Curiosando tra alcuni prodotti in ceramica, presenti appunto nel padiglione Italia, è stata grande la sorpresa nel trovare sul retro un’etichetta che con la penisola non ha nulla a che vedere. La dicitura, immortalata da alcune foto, riportava infatti la sigla “Made in China” e “Made in Europe”. “Da Sindaco di Gualdo Tadino “Città della Ceramica” sono rimasto esterrefatto – scrive in una lettera Massimiliano Presciutti – invece di promuovere i nostri beni ne scegliamo altri di minore qualità provenienti dalle parti più disparate del Globo”. La missiva, rivolta all’Associazione Italiana Città della Ceramica, alle associazioni di categoria, la giunta regionale e i parlamentari umbri, vuole chiedere chiarimenti su quanto rilevato. Una vera e propria contraddizione che si amplifica se pensiamo che è stata rinvenuta all’interno del Padiglione dedicato all’Italia. “Ci sono tante aziende serie che producono ceramiche di eccellenza in Italia, in particolare nel territorio di Gualdo Tadino, e credo che sarebbero state ben felici, se coinvolte, di portare i loro prodotti ad una manifestazione così importante e difficilmente ripetibile nel nostro Paese in tempi brevi”. Dato che le foto portate all’attenzione del sindaco sono state scattate la scorsa settimana, l’augurio è che la “svista” sia riconducibile solo all’ultimo periodo di Expo.