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Trevi, Moccoli: “Alloggi popolari per i padri separati”

Pubblicato il 18 Novembre 2015 11:11 - Modificato il 5 Settembre 2023 22:26

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Sempre più spesso vengono annoverati tra le fila dei “nuovi poveri”. Accanto ai giovani ed agli anziani ci sono loro, quei padri separati o divorziati che con grande difficoltà riescono a far quadrare i conti a fine mese. E quando non ci riescono sono costretti a trovare soluzioni alternative per vivere. Un quadro difficile quello che si va delineando mese dopo mese, come descritto anche dall’assessore alle politiche  istituzionali del Comune di Trevi, Stefania Moccoli. “Separazioni e divorzi – dichiara – riguardano un numero sempre maggiore di famiglie anche a Trevi, con conseguenze che interessano non solo l’ambito relazionale, ma spesso anche quello economico”. Una situazione che ha spinto l’esponente Pd a chiamare in causa il consiglio comunale trevano, presentando un apposito ordine del giorno. Per l’assessore Moccoli, infatti, non bastano “sporadiche iniziative di amministrazioni sensibili”, ma serve un aiuto pubblico più concreto. La proposta avanzata prevede, nel caso trevano, che “una parte degli alloggi ricavati dalla ristrutturazione di una proprietà comunale nel centro storico venga destinato a simili evenienze”. “Separazioni e divorzi – sottolinea al riguardo – sono trasversali a tutte le fasce sociali e sempre più spesso interessano i ceti medio-bassi, con situazioni reddituali particolarmente fragili. I casi più gravi di disagio – spiega quindi – interessano quasi sempre il padre, chiamato spesso a lasciare la casa coniugale e a versare le rate del mutuo. Di conseguenza – prosegue Moccoli – non più in grado di sostenere le spese di un nuovo affitto per sé, trovandosi costretto a rivolgersi a dormitori pubblici, utilizzare auto o garage di amici come camera da letto e mense della Caritas per mangiare. Insomma – conclude – luoghi dove diventa difficile portare i figli nei giorni in cui si ha il diritto ad averli con sé”. Stefania Moccoli, però, amplia il proprio intervento nel merito e si rivolge anche alle Regione Umbria, chiedendo “un’apposita legge, misure ed interventi pubblici finalizzati alla conservazione dell’autonomia personale, al perseguimento di condizioni di vita dignitose e al sostegno delle responsabilità genitoriali nei casi di padri separati e divorziati (e più in generale dei coniugi e genitori separati/divorziati) in situazione di difficoltà economica”.

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