Giudizio immediato per Emanuele Armeni, il carabiniere in servizio a Foligno finito in carcere dallo scorso luglio, accusato di aver ucciso volontariamente il suo collega Emanuele Lucentini con un colpo di M12 partito all’interno dell’autorimessa della caserma folignate. L’omicidio lo scorso 16 maggio. A chiedere il giudizio immediato è stata la procura di Spoleto. La notizia, riportata nell’edizione odierna de La Nazione spiega come toccherà al gip decidere. Ma la difesa del carabiniere potrebbe scegliere anche la soluzione del rito abbreviato per ottenere uno sconto di pena, così come previsto dalla legge per chi opta per questo tipo di formula. Per l’accusa sono troppe le prove contro Armeni: dalla perizia balistica insieme alla genetica e alla valutazione del medico legale, insieme alla serie di intercettazioni uscite sui media negli scorsi mesi. Da parte sua, il militare accusato dell’omicidio volontario, ha sempre respinto tutte le accuse, sostenendo che quanto avvenuto in caserma è stato un fatto accidentale. Per il 19 gennaio è previsto il pronunciamento della Corte di Cassazione in merito alla scarcerazione di Armeni in favore degli arresti domiciliari, così come chiesto dai suoi legali. Soluzione bocciata già nei precedenti due gradi.