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Spoleto, sagre non più lunghe di dieci giorni e con prodotti a chilometri zero

Pubblicato il 25 Febbraio 2016 17:39 - Modificato il 5 Settembre 2023 21:18

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È finalmente eseguibile il nuovo regolamento sulle sagre e feste paesane del Comune di Spoleto. Durante l’ultima seduta del consiglio tenutasi giovedì 25 febbraio (la prima del 2016) la maggioranza dei rappresentanti politici presenti in aula ha votato favorevolmente all’emissione della “Disciplina sagre e feste popolari del Comune di Spoleto L.R. n. 2/2015”. Con le dovute modifiche al precedente, per adeguarsi alle nuove direttive regionali, l’atto metterà a norma 9 sagre dedicate alla valorizzazione dei prodotti tipici e due feste (in cui si effettua comunque somministrazione) ovvero 11 manifestazioni (fino al 2014 erano ben 33). “Il regolamento – ha detto Ivo Palmieri, addetto del Comune a seguire la pratica – è stato concordato e redatto con la partecipazione attiva di Pro loco, associazioni di categoria, e organizzatori di eventi locali tipici”. Tra le modifiche, quella in cui la somministrazione di cibi e bevande non può durare più di 10 giorni consecutivi e nessun limite alla durata dell’evento. Inoltre dovrà essere indicato nel menù (sui tavoli e all’esterno) la provenienza dei cibi, che dovranno essere più che altro umbri, a km 0 o se provenienti da fuori regione garantiti dalla filiera corta (ossia comprati direttamente dal produttore). Favorevoli al documento anche tutti i membri dell’opposizione, tra cui Stefano Lisci del Pd che ha sottolineato l’importanza delle sagre come punto di incontro e socializzazione per più giorni tra i ragazzi, permettendo loro di frequentarsi in modo sano. L’unico voto astenuto sui 21 votanti è stato quello di Aliero Dominici, critico nei confronti delle tipicità promosse dalle sagre. “E’ stato un lavoro condiviso – ha detto il sindaco Cardarelli – e dobbiamo tutelare il valore delle sagre che è quello della memoria per il territorio e la cittadinanza e le tradizioni antiche. La frazione di Protte è la prima che ha aderito ai micro progetti di gestione delle aree verdi comunali a zero costi per l’Ente e dimostrerà come portare avanti gli eventi senza sostegni economici esterni, ma solo grazie all’impegno della comunità”. 

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