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Ex Zuccherificio, i residenti del centro: “Ostaggi di Coop, chiederemo un risarcimento”

Pubblicato il 6 Marzo 2016 16:42 - Modificato il 5 Settembre 2023 21:12

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Non solo le parti in causa. Sulla vicenda dell’ex Zuccherificio ora intervengono i residenti del centro storico. A farlo è l’associazione “Noi Centro Storico”, comitato dei residenti del cuore di Foligno nato da poco ma già molto attivo. L’associazione ha inviato una lettera all’indirizzo di Coop Centro Italia, Comune di Foligno e tutti i residenti della città della Quintana. Nella missiva, “Noi Centro Storico” dice la sua e si fa portavoce dell’umore dei residenti del centro folignate. “Non ci sentiamo di dare tutta la colpa all’amministrazione comunale – scrivono nella lettera – non ci capacitiamo come la Coop si possa comportare così con la cittadinanza”. Nella lettera, l’associazione annuncia lo studio di una possibile causa nei confronti di Coop Centro Italia, “valutando grave il danno causato al città dall’immobilismo seguito a diversi annunci di progetti faraonici mai realizzati”. Di seguito la lettera intera inviata dal comitato “Noi Centro Storico”:

“I cittadini di Foligno e del centro storico rappresentati dalla nostra associazione sono ormai stufi di restare a guardare la situazione dell’area dell’Ex Zuccherificio solo come spettatori ed hanno deciso che è giunto il momento di uscire allo scoperto per chiedere chiarezza, in quanto la città, appartiene a noi prima che a tutti gli altri e quella superficie ne è parte integrante. La situazione dell’area dell’Ex Zuccherificio è in stallo da circa trent’anni lo sappiamo, di certo non è un bel biglietto da visita per nessuno e crediamo non sia giusto permettere che rimanga così ancora per molto tempo, abbandonata a se stesso, senza le dovute accortezze. Da quando il terreno è stato acquistato dalla Coop ne abbiamo viste e sentite di tutti i colori, dalla spianata di cemento del nuovo centro commerciale, alle due torri il cui progetto fu inneggiato come speranza per il futuro della città quando tutti gli addetti ai lavori sapevano essere irrealizzabile perché contrario al piano regolatore che ci ha salvati da un triste scempio ambientale. Oggi sembra che qualcosa si sia inceppato in questo meccanismo e dopo il tempo dell’immaginazione creativa siamo giunti a quello dello scontro giuridico tanto che il terreno risulterebbe di nuovo in vendita. Non ci capacitiamo come la dirigenza Coop possa comportarsi così con una cittadinanza che gli ha sempre dato credito rendendo le sedi locali delle rivendite le più floride dell’Umbria. Dopo essersi riempiti la bocca, in innumerevoli comunicati stampa, del “dono” che facevano alla città l’hanno bloccata con sterili liti giungendo oggi a minacciare richieste danni milionarie. Non per presunzione, ma sinceramente crediamo che uscire da questo pantano che si è creato (probabilmente anche prevedibile) non vi risulti granché semplice. Tuttavia non ci sentiamo di dar tutta la colpa all’amministrazione comunale che, in un atto di grande responsabilità, ha chiesto il rispetto di una legge (tale è il piano regolatore) ad una società a lei vicina come avrebbe fatto con qualsiasi cittadino. Ma è giunto il momento per tutti di assumersi le proprie responsabilità, quindi, come cittadini di Foligno, stiamo esaminando la possibilità di citare la Coop per un risarcimento danni ingente valutando grave il danno causato al città dall’immobilismo seguito a diversi annunci di progetti faraonici mai realizzati: ciò ha chiaramente bloccato l’economia di gran parte della città, il suo sviluppo, la sua immagine. Qualcuno dovrà pure risarcire chi non ha aperto negozi e catene in centro per paura del tanto decantato centro commerciale dalla costruzione imponente e imminente, o comunque chi dal centro è scappato sempre per il medesimo discorso. Ci sembra assurdo che una città intera, già in difficoltà per varie motivazioni, resti ostaggio di questa situazione e taccia. Ricordiamo inoltre la svalutazione dei locali commerciali del centro per lo spauracchio di questa apertura più volte annunciata. Non possiamo più permetterlo, né permettercelo economicamente, questo è un danno che la proprietà dell’area sta facendo a tutti i cittadini. Tutto ciò risulta inaccettabile. Chiediamo quindi all’amministrazione comunale e al consiglio comunale in particolare modo di promuovere una azione che imponga per lo meno alla proprietà la bonifica del sito e il ripristino dell’area verde con delle piante finché non deciderà di procedere all’esecuzione di un progetto compatibile e rispettoso della città. In assenza di una veloce azione risolutiva, chiederemo in tutte le sedi legali opportune il dipanamento della matassa”.

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