E’ oramai una bellissima e sentitissima cerimonia quella che ogni anno per il giorno di San Giuseppe, patrono dei falegnami e del lavoro artigiano, si svolge nei locali della falegnameria di Enrico Tordoni. Pioniere della zona industriale de La Paciana insieme ad una trentina di altri artigiani, Giuseppe Tordoni anche quest’anno ha aperto le porte del suo capannone per ritrovarsi con colleghi ed amici e festeggiare insieme il santo che li protegge. Un rito che oramai si svolge da circa trenta anni e che ha visto come sempre la partecipazione del parroco emerito don Dino Ambrogi. Il prete ha impartito la benedizione pasquale alla falegnameria e alle due maestà presenti nella zona artigianale de La Paciana. Il pittore Lidio Pepponi ha invece illustrato e spiegato alcune opere di un suo giovane allievo che sta intraprendendo la strada del maestro. “Il lavoro è fondamentale perché restituisce alla persona la sua dignità – ha affermato don Dino –. Esso è fondamentale non solo per portare a casa il pane, ma anche per migliorare le condizioni di vita degli esseri umani”. Nel ringraziare tutti, Giuseppe Tordoni ha ricordato la storia di chi, tanti anni fa, ha scommesso sulla realizzazione di quella zona artigianale e che ancora è cuore attivo di una comunità di lavoratori fortemente radicata ed unita: “Tra tutti noi c’è grande amicizia – ha spiegato Tordoni –. Il mondo sta attraversando un momento di grande difficoltà e a mio avviso la crisi è appena iniziata. Ci vuole molta attenzione nel muoversi”. A portare i saluti dell’amministrazione comunale è stato l’assessore Elia Sigismondi: “Tordoni è testimone e memoria dell’artigianato – ha sottolineato – figure come lui e come chi è qui questa mattina sono fondamentali in un momento in cui si sta perdendo la cultura del lavoro come via per dare dignità alle persone. Siete un esempio per le future generazioni”.
San Giuseppe, la storia dell’artigianato folignate rende omaggio al suo patrono
Pubblicato il 19 Marzo 2016 11:23 - Modificato il 5 Settembre 2023 21:04
Giuseppe Tordoni e don Dino Ambrogi
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