Iniziare un percorso che porti alla raccolta fondi necessaria per restaurare tutti i gioielli emersi dagli scavi di Colfiorito nel corso della realizzazione della nuova Ss77. E’ questo l’obiettivo fissato venerdì pomeriggio nell’incontro promosso dal Rotary di Foligno del presidente Giovanni Bianchini. Messaggio condiviso dai rappresentanti del club, dall’amministrazione comunale di Foligno e dalla Quadrilatero. La società che in questi anni si è interessata della realizzazione della direttrice Foligno-Civitanova Marche ha infatti creato Archeolog, una onlus che servirà proprio per valorizzare le tantissime scoperte che quotidianamente avvengono scavando in giro per l’Italia per la realizzazione di nuove strade. Al suo interno ci sono archeologi, studiosi ed esperti che lavoreranno per il reperimento dei fondi e per permettere a tutti di conoscere i ritrovamenti fatti. Il 22 giugno alla Camera verranno ad esempio presentati i resti restaurati della sepoltura della “tomba della Fanciulla” di Plestia. Per quella data l’amministratore unico di Quadrilatero Guido Perosino spera di poter firmare un protocollo con i ministeri per l’“archeologo di cantiere”, ovvero una figura che avrà la formazione e la competenza necessarie perché non avvengano più “scontri” tra archeologi e ingegneri o responsabili dei cantieri. LE SCOPERTE DI COLFIORITO – Come riportato negli scorsi da Radio Gente Umbra (leggi qui), diverse sono state le scoperte fatte a Colfiorito. La più interessante è una necropoli nelle vicinanze dello svincolo, che ha regalato due interessanti tombe: quella del Carro e l’altra detta della Principessa. Attualmente le scoperte giacciono nei magazzini della Soprintendenza. Il timore espresso dal vicesindaco di Foligno Rita Barbetti e da Giovanni Bianchini, è quello di perdere i ritrovamenti una volta restaurati. “L’interesse dell’amministrazione comunale su questo fronte è grandissimo – spiega Rita Barbetti – è importante restaurarli, magari anche attraverso l’Art Bonus. Auspico massima collaborazione da parte di tutti e ricordo che il museo di Colfiorito ha lo spazio necessario per accoglierli. Rivendico con forza – ha concluso il vicesindaco – la territorialità delle scoperte. Ciò che viene ritrovato, deve rimanere lì”. Pronta la risposta di Guido Perosino: “Magari qualcuno avesse l’appetito di restaurarli e prenderseli – afferma sorridendo – nessuno purtroppo vuole mettere i soldi per queste cose. Il problema è proprio il reperimento delle risorse una volta fatte le scoperte. La Quadrilatero ha i magazzini pieni di queste cose, vogliamo donarle al pubblico”. La mission di Archeolog è stata spiegata da Federica Di Lorenzo, mentre a Simonetta Stopponi il compito di descrivere tutti i ritrovamenti fatti tra l’Umbra e le Marche.
Reperti di Colfiorito, si cercano fondi per il restauro. L’appello: “Rimangano nei nostri musei”
Pubblicato il 23 Aprile 2016 11:13 - Modificato il 5 Settembre 2023 20:41
La "tomba del Carro" nella necropoli di Colfiorito
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