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A Cancun l’inno di Mameli ha la voce di Elisa Vardaro, la folignate conquista il suo primo podio

Pubblicato il 19 Ottobre 2016 12:42 - Modificato il 5 Settembre 2023 19:01

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A due anni e mezzo indossava il tutù in equilibrio sui pattini, a ventotto armata di fioretto conquista il secondo gradino del podio di Cancun e porta a casa l’argento della Coppa del Mondo. Elisa Vardaro, folignate doc classe 1988, quando a sei anni imbracciò per la prima volta quell’arma poteva solo immaginare l’emozione di cantare l’inno di Mameli con la medaglia al collo. Oggi, con quella sensazione ancora sulla pelle, Elisa segna sul libro della sua carriera il primo podio, quello che probabilmente ricorderà per il resto della sua vita. Dopo Andrea Santarelli, che nella città della Quintana ha riportato l’argento olimpico di Rio, anche Elisa rende orgogliosa la comunità facendo riecheggiare il nome di Foligno nel mondo. LA COPPA DEL MONDO – Due giorni intensi quelli che Elisa ha dovuto affrontare sulla pedana in Messico durante quella che è stata solo la prima gara internazionale della stagione. “La prima giornata è stata forse la più difficile – racconta Elisa – ero tesa e contratta durante la fase a gironi che ho terminato con tre vittorie e tre sconfitte, costretta quindi a disputare già il primo giorno l’eliminazione diretta per poter passare al secondo”. Alla fine tutto fila nel migliore dei modi e la Vardaro sconfigge la canadese Bilodeau con il punteggio di 15-9. Assicuratasi un posto sul tabellone della seconda giornata la folignate mette il turbo e inizia la scalata delle 32 classificate. Punto dopo punto e con la grinta giusta affronta il primo assalto contro la giapponese Nishioka che, nonostante l’elevata esperienza, riesce a lasciarsi alle spalle con un bel 15-10. A seguire di fronte a lei in pedana incontra la polacca Lyczbinska, con la quale aveva già tirato in passato ma non era mai riuscita a vincere: “Psicologicamente è stato l’assalto più impegnativo – spiega – sono andata in svantaggio ed era facile farsi scoraggiare, ho dovuto mantenere alta la concentrazione fino all’ultimo”. Le stoccate finali sono quelle che permettono alla fiorettista di proseguire, 15-13 il risultato della vittoria. È il momento degli ottavi, l’obiettivo che Elisa si era prefissata dall’inizio. “Quando c’è una gara stabilisco sempre un traguardo – confida – in questo caso il mio desiderio era entrare nelle prime otto”. Ed Elisa ce la fa. Sconfigge anche l’americana Blow  e subito dopo si trova in pedana con la numero uno del tabellone, Lee Kiefer, campionessa mondiale e reduce dalle recenti Olimpiadi. Con il risultato di 15-11 la 28enne realizza non solo di aver battuto una delle atlete più forti del momento ma di aver conquistato un posto sul podio. In semifinale incontra l’americana Ross “Con cui l’anno scorso durante la Coppa del Mondo in Algeria avevo perso malamente -ricorda – avevo ben chiari quali erano stati gli errori commessi e in maniera molto lucida sono riuscita a trovare la soluzione giusta in breve tempo”. “D’altronde è questo il segreto di questa disciplina – afferma – è come se si trattasse di una partita a scacchi fatta con i muscoli”. Dopo il 15-11 della semifinale a fermare Elisa è stata la connazionale Arianna Errigo “ Me la sono giocata fino alla fine – dichiara – Arianna è una grande atleta e sono comunque soddisfatta del risultato”. Secondo gradino dunque per Elisa dietro alla Errigo e davanti all’altra italiana Martina Batini. IL MOMENTO PIU’ EMOZIONANTE – “Sicuramente cantare l’inno di Mameli su un podio tutto azzurro – asserisce – ma anche il risultato realizzato contro la Kiefer ai quarti che mi ha fatto capire che ero andata ben oltre il mio obiettivo”. QUANDO NASCE QUESTA PASSIONE – “All’età di due anni e mezzo per volere di mia madre, a cui piaceva vedermi con addosso il tutù, iniziai a fare pattinaggio ma non era lo sport che sentivo mio. A sei anni incontrai la scherma e fu un colpo di fulmine. Vinsi subito la prima gara da “topolina” e da allora non c’è stato un giorno in cui abbia avuto un ripensamento”. QUALE E’ STATO IL MOMENTO DECISIVO DEL TUO PERCORSO – “ Al club di Foligno si pratica prevalentemente la spada, la mia specialità invece è il fioretto e a 19 anni ho dovuto decidere se proseguire in quella direzione. Ho scelto di dare una svolta alla mia vita trasferendomi a Terni dove ho iniziato ad allenarmi con il circolo scherma, lasciando la mia famiglia a Foligno. Mi sono iscritta alla facoltà di Scienze politiche,qualche anno dopo sono entrata nell’aeronautica che mi ha permesso di far diventare la mia passione un lavoro e, nonostante le rinunce che mi sono ritrovata a fare per inseguire il mio sogno, non mi sono mai pentita delle mie scelte. Sono anche riuscita a laurearmi ”. PROGETTI FUTURI – “I primi di novembre c’è la seconda tappa della Coppa del Mondo a Saint Maur, in Francia. Cavalco l’onda dell’entusiasmo e non vedo l’ora di riprendere gli allenamenti per riconfermarmi anche in quell’occasione”.

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