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Terremoto, da Spoleto: “Defiscalizzazione e soppressione delle tasse locali per le imprese”

Pubblicato il 16 Novembre 2016 13:36 - Modificato il 5 Settembre 2023 18:47

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Che si riconosca alle aziende e alle imprese di Spoleto la defiscalizzazione e la soppressione delle tasse locali a tutto tondo. E’ questo che gridano a gran voce le associazioni di categoria della città in maniera unitaria con la politica, tutta, che la rappresenta. Così, per chiedere quello che, per tutti, è un diritto sacrosanto visto che Spoleto, all’indomani del sisma del 30 ottobre, è stata fortemente penalizzata sotto il profilo turistico (fattore economico di cui vive), associazioni e politica locale, rappresentata in questo caso dai capigruppo comunali con in testa il presidente del consiglio comunale, Giampiero Panfili, hanno redatto martedì mattina un documento che intende impegnare la presidente della Regione, Catiuscia Marini, a farsi portavoce presso le stanze istituzionali del Governo affinchè anche Spoleto, unica città umbra inserita nella seconda tranche delle città rientrate nel cratere del terremoto, possa usufruire di tutti i benefici che fanno parte integrante del primo decreto post sisma del 24 agosto scorso. BARBANERA – “Il decreto uscito in questi giorni prevede, si, Spoleto in fascia A, però al momento, secondo la direttiva emanata da Errani, vengono riconosciute tutte le defiscalizzazioni e tutte le soppressioni dei tributi locali soltanto a quelle imprese che hanno subito dei danni strutturali – ha spiegato Tommaso Barbanera, presidente della Confcommercio di Spoleto – noi chiediamo invece che possa essere soppressa tutta la fiscalità locale a livello di Imu e Tari, e poter usufruire di tutti quei benefici che sono previsti nel primo decreto. Benefici in cui rientrano solo le imprese umbre del territorio della Valnerina”. Ma quale dovrebbe essere il ruolo della Regione Umbria? “Il sindaco Cardarelli ci ha detto che la Marini si è impegnata a intervenire anche con dei fondi regionali – conclude il presidente di Confcommercio – ma noi vorremo più che altro che la presidente della Regione formalizzi l’impegno che ha preso, che è stato quello di intercedere con il commissario per il terremoto, affinchè anche Spoleto possa rientrare nei benefici dettati dal primo decreto post sisma. GAUZZI – “Non c’è una azienda, oggi, che riesce a stare sul mercato, e quindi rientrare anche nella fiscalità è essenziale – sono state le parole di Stelvio Gauzzi di Confartigianato – e quindi dobbiamo uscire da qui con un documento che detti azioni da svolgere tutti insieme, al di là dei colori politici. Ma c’è dell’altro. E riguarda iniziative future in grado di risollevare le sorti di Spoleto ma anche, e soprattutto, di Norcia. E a parlare di questo “filo” che potrebbe legare le due città sotto il profilo dello sviluppo economico, sono stati tutti coloro che hanno presieduto la riunione dei capigruppo di martedì. PAROLI – “Il mercato dell’agricoltura a Norcia è morto già da tempo, gli ultimi eventi hanno dato il colpo di grazia – sono state le parole di Giovanni Paroli di Confagricoltura – se Spoleto sarà in grado di offrire una “spalla” al territorio nursino riusciremo a trovare un po’ di respiro a livello economico”. Una spalla che, tradotto, significa dare una opportunità di vendita ma anche di produzione.  TULLI – Guardare al futuro significa anche intervenire sulla viabilità. Almeno per quelle “vie che consentono di poter fare attività commerciale e alla gente di muoversi meglio”, ha detto Laura Tulli di Confindustria. EVANGELISTI – “Riattivare una consulta che metta insieme politica e associazioni di categoria così da poter progettare in maniera sinergica” è il monito lanciato da Graziano Evangelisti di Confartigianato. E la politica, tutta, è d’accordo. Capigruppo comunali in testa. Quindi ora non resta che agire. E il documento redatto ieri è solo il primo passo.

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