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Novelli, la famiglia: “Vogliamo il piano industriale”. Sindacati e istituzioni all’attacco

Pubblicato il 24 Novembre 2016 12:45 - Modificato il 5 Settembre 2023 18:43

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“Ai soci non è stato sottoposto né un piano industriale né altre informazioni sui progetti di prosecuzione d’impresa”. Si difende la famiglia Novelli, proprietaria del 95% delle quote del Gruppo agroalimentare oramai in crisi da anni. Una vertenza che si è riaccesa negli ultimi giorni, con la vendita dell’azienda che sino alla scorsa settimana sembrava cosa fatta. Poi la brusca frenata, con alcuni soci che hanno fatto un passo indietro. “Respingiamo ogni responsabilità – scrivono in una nota Torquato, Ferdinando ed Enzo Novelli – l’attuale fase di riflessione, è giustificata dai timori generati dalla totale assenza di notizie in ordine alla capacità dell’acquirente – affermano – di garantire la continuità aziendale e le condizioni a cui ciò avverrebbe”. E’ per questo che la famiglia Novelli chiede di conoscere “tutti gli elementi che ci rassicurino circa l’effettiva soluzione degli attuali problemi”. Alla protesta di mercoledì pomeriggio nella sede spoletina di Sant’Angelo in Mercole, giovedì è seguita quella a Terni, sede legale del Gruppo. Con lavoratori e sindacati anche il sindaco ternano Di Girolamo e il vicepresidente della Regione, Fabio Paparelli. Il ministero dello Sviluppo economico, insieme alle Regioni Umbria e Lazio, hanno espresso la loro preoccupazione per il futuro della Novelli dopo la mancata presentazione martedì della famiglia di fronte al notaio per la cessione delle quote. Un ulteriore motivo di fibrillazione per i dipendenti è anche la nota del Cda tecnico dell’azienda, che ha annunciato, allo stato attuale, di non poter pagare le loro spettanze. Anche Cgil, Cisl e Uil tornano a chiedere ai soci un atto di responsabilità sociale. “In queste ore la famiglia ha chiesto più tempo per valutare un eventuale piano industriale di chi è disposto a subentrare – scrivono i sindacati –. Ci teniamo a chiarire che questo è un lavoro che dovranno fare le organizzazioni sindacali nell’interesse dei lavoratori, in sinergia con il Mise e le istituzioni territoriali coinvolte”. Le segreterie nazionali hanno indetto per lunedì 28 novembre alle 11 una manifestazione che si svolgerà a Terni e che vedrà la partecipazione di tutti i lavoratori umbri, laziali e lombardi. Per il 28 novembre il Mise ha convocato un nuovo incontro con proprietà, istituzioni e sindacati a Roma (ore 10).

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