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I lavoratori dello spoletino in difficoltà: incontro con il parlamentare Speranza

Pubblicato il 12 Febbraio 2017 09:14 - Modificato il 5 Settembre 2023 18:07

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E’ vero, l’azienda Novelli è stata rilevata. Ma la paura è che non riesca a riprendere il ritmo lavorativo di prima. E poi c’è la ex Pozzi che dopo tre anni di cassa integrazione delle sue maestranze, ancora non vede il benché minimo barlume per una soluzione che sia in grado di riprendere l’attività produttiva seppur qualcuno abbia manifestato la volontà di rilevarla. E infine, ma non ultima di certo, c’è la Cementir, dove i tavoli delle trattative per una soluzione definitiva in grado di non far stare sempre con il fiato sospeso i suoi operai, saltano in continuazione. Ed è un quadro non certo edificante quello fatto dagli stessi dipendenti delle tre aziende spoletine che vivono nella più assoluta precarietà lavorativa, sia essa più o meno grave, in occasione dell’incontro al ristorante Zengoni che l’altra sera ha visto quale interlocutore il leader della sinistra del Partito democratico, Roberto Speranza, insieme a Filippo Ciavaglia, segretario generale della Cgil Perugia, e l’assessore regionale Attilio Solinas, al cospetto dei lavoratori e le rappresentanze sindacali delle Rsu di Cgil Cisl Uil delle aziende Cementir, ex Pozzi e Novelli, appunto. Nonché, fatto non secondario, i commercianti e gli artigiani delle zone terremotate della Valnerina.  E tutti insieme, appunto, hanno illustrato al leder della sinistra Dem qual è la devastante situazione delle aziende industriali ed economiche in generale dell’area spoletana-nursina. Per Spoleto iniziata molto prima del 24 agosto di certo, con una crisi che ha colpito le attività industriali già da molto tempo prima di quel giorno, e aggravatasi poi con la devastazione nell’area della Valnerina che è ricaduta anche sulla città del Festival così come in altre realtà dell’Umbria. “Io avevo un albergo con 100 camere, ora non ho più niente – ha raccontato Allegrini, un operatore alberghiero di Norcia a Roberto Speranza – qui a Spoleto gli alberghi ci sono ma non lavorano a causa del terremoto. Abbiamo bisogno del vostro aiuto per riconquistare la dignità”. Poi, uno alla volta, sono stati i rappresentanti delle tre aziende spoletine a chiedere un aiuto concreto a Speranza. Il quale, ha risposto, che si spenderà per fare un “lavoro parlamentare di pressione” così da tentare il possibile per la soluzione dei problemi esposti dai presenti. “E’ vero che la nostra azienda è stata rilevata, ma stenta a ripartire – ha detto un dipendete della Novelli – è necessario accompagnare e supportare la nuova gestione così da dare forza al marchio. C’è bisogno di fare rete”. “Siamo stati lasciati da soli – ha aggiunto poi una delle maestranze della Cementir – speravamo che la Regione potesse darci una mano, ma così non è stato. E per di più la proprietà ha fatto saltare il tavolo delle trattative che era stato aperto”. E se la Novelli e la Cementir piangono, la ex Pozzi di certo non ride. Tutt’altro. “L’azienda è stata ricollocata sul mercato e sembra che ci sia l’interessamento di una società di Perugia, ma la Regione ci dovrebbe mettere del suo perché l’operazione possa andare a buon fine, invogliando il gruppo a comprare”, ha spiegato un operaio della ex Pozzi.

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