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Spoleto, interrogazione di Marina Morelli sulla raccolta differenziata

Pubblicato il 22 Febbraio 2017 16:10 - Modificato il 5 Settembre 2023 18:02

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La consigliera comunale del Gruppo misto, Marina Morelli, chiede lumi sullo status attuale della raccolta differenziata a Spoleto. E lo fa attraverso una interrogazione, con tanto di richiesta di risposta scritta, nella quale la consigliera di minoranza intende avere informazioni per poter fare un quadro generale su un servizio che, a Spoleto, stenta un po’ a decollare. E i quesiti posti, in estrema sintesi, sono questi: “Qual è la quota pro-capite della produzione dei rifiuti nel territorio Ati3 Umbria e nel Comune di Spoleto dal 2007 al 2016? E quella di raccolta differenziata registrata nel territorio Ati3 Umbria e nel Comune di Spoleto e la quantità di rifiuti avviati in discarica registrata nel territorio negli stessi anni? E ancora: quali sono le modalità organizzative dei servizi, approvate entro il 31 marzo 2016, in ottemperanza a quanto disposto dalla Dgr 34/2016?” E ancora: “entro il 30 giugno è stato attuato il completamento della riorganizzazione del servizio di raccolta domiciliare?”. “La Regione Umbria ha imposto a tutti i Comuni umbri di adottare il metodo di raccolta “porta a porta” per accelerare l’incremento della raccolta differenziata con l’obiettivo del 60 per cento entro il 2016 – spiega, tra le altre cose, la consigliera Morelli motivando il perché della sua interrogazione – l’adeguamento del Piano Regionale, prendendo atto del ritardo nello sviluppo della raccolta differenziata, ha confermato l’obiettivo di diffusione del sistema di raccolta domiciliare su tutto il territorio, ed è stato disposto che i Comuni, entro il 31 marzo 2016, dovevano approvare le modalità organizzative per il completamento, entro il 30 giugno 2016, della riorganizzazione dei servizi di raccolta domiciliare dei rifiuti, e entro il secondo semestre 2016 arrivare in ogni Comune a una raccolta differenziata non inferiore al 60 per cento che salga ad almeno il 65 per cento nel 2017 fino a raggiungere nel 2018 una quota non inferiore al 72,3 per cento”. E in caso di inadempienza, la Regione avrebbe esercitato i poteri sostitutivi, anche con la nomina di un commissario “ad acta”. “Secondo quanto dichiarato, all’aumento della raccolta differenziata si è accompagnato anche un sensibile decremento della produzione di rifiuti pro capite – prosegue la consigliera del Gruppo misto – e l’effetto combinato dovrebbe, quindi, determinare una considerevole contrazione della quantità di rifiuti avviati a smaltimento in discarica”. Ma Spoleto “risulta considerevolmente al di sotto della media regionale e il Comune di Spoleto si è attestato addirittura sotto il 40 per cento”. 

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