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Vendemmia, la pioggia come quadratura del cerchio: bassa la quantità, ma buona la qualità

Pubblicato il 1 Settembre 2017 15:42 - Modificato il 5 Settembre 2023 16:48

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Alla fine la pioggia è arrivata. Se farà bene alle colture lo si scoprirà presto, ma intanto chi auspicava il ritorno dell’acqua – che quest’anno ha fatto particolarmente sentire la propria mancanza – è stato accontentato. Il mese di settembre, infatti, è iniziato con neri nuvoloni all’orizzonte, carichi di pioggia. Quella che attendevano anche i viticoltori, a cominciare dal presidente del Consorzio tutela vini di Montefalco, Amilcare Pambuffetti. “Il sole c’è stato – ha dichiarato quando ancora il cielo era quello limpido di fine agosto – ma ora c’è bisogno di acqua”. E così, è stato. Anche perché secondo quanto dichiarato dal presidente Pambuffetti, l’uva che i vitigni portano quest’anno “è molto sana, perché non ci sono state malattie”. E laddove qualche problemino si è riscontrato, il numero uno del Consorzio montefalchese rassicura che si è trattato di poca roba. La qualità, dunque, non è in discussione, anzi. “La situazione sotto questo punto di vista – sottolinea infatti Amilcare Pambuffetti – è buona, a patto, però, che l’uva non prenda troppo sole prima della fase di maturazione, altrimenti c’è il rischio che appassisca e a quel punto anche la stessa qualità sarebbe a rischio”. Insomma, la quadratura del cerchio sta nella pioggia che – come detto – ha fatto capolino appena agosto ha salutato il 2017. Intanto, la vendemmia è iniziata e con un po’ d’anticipo sui tempi. “Per ora stiamo lavorando sui bianchi, come il grechetto – spiega il presidente Pambuffetti – in alcuni casi abbiamo già finito. Altri vitigni, come il merlot, iniziano ad essere vendemmiati ora, mentre per san giovese e sagrantino occorrerà aspettare e sperare anche in un po’ di pioggia, perché gli acini sono troppo piccoli”. Detto, fatto. Ora bisogna solo capire se, effettivamente, la pioggia che ha iniziato a cadere sarà il toccasana che tutti aspettavano. Anche perché l’annata 2017 passerà alla storia più per l’alta qualità che per l’alta quantità. “A livello quantitativo c’è stato un bel calo, che potrebbe aggirarsi in media tra il 20 e il 30 per cento, arrivando a toccare anche il 50 per cento in alcune zone”. Ma per il presidente Pambuffetti i giochi ancora non sono fatti. “C’è ancora tempo – ha concluso – soprattutto per alcune uve, come quelle di sagrantino. E a fare la differenza, sarà il tempo che ci accompagnerà da ora fino alla vendemmia”.

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