Dieci anni di Manufatto in situ. Dieci tavoli tematici per raccontarli. Dieci paesaggi umbri da riscoprire ed altrettante esperienze parallele sviluppate da importanti realtà italiane ed internazionali. Il tutto, racchiuso in una mostra documentaria ospitata al Centro italiano di arte contemporanea di via del Campanile a Foligno e visitabile fino al 7 gennaio prossimo. Una mostra che si presenta come una sorta di inventario di quanto fatto in questi primi dieci anni di attività di Manufatto in sito, residenza d’artista che porta firma dell’associazione culturale Viaindustriae. Inaugurata sabato pomeriggio, l’esposizione racconta “il rapporto tra l’uomo e il paesaggio”, come sottolineato dal curatore Emanuele De Donno. Un rapporto, che viene analizzato focalizzando l’attenzione su tematiche come le sculture in città, piuttosto che il paesaggio domestico o sonoro – solo per citarne alcune – e mettendo in mostra, appunto, documenti come libri, manifesti e stampe che raccontano dieci paesaggi umbri, da Spoleto ’62/’80 al Parco per l’Arte Cancelli. Accanto, come detto, esperienze parallele come il Parco Arte Vivente Torino, Volterra ’73 e Como ’69. Un passato, dunque, che si fa presente per guardare al futuro. La mostra, infatti, vuole essere anche un “osservatorio in corso, concepita per essere integrata, aperta ad integrazioni, osservazioni, correzioni, corruzioni del visitatore”. Ecco perchè, nel corso dei prossimi mesi, negli spazi espositivi di via del Campanile verranno ospitati anche eventi di approfondimento e performance, volti a “potenziare ed animare i vari tavoli culturali”. PARTENZI – “Manufatto in situ – ha detto il presidente del Centro cultura e sviluppo economico, Giancarlo Parteni – è una mostra hand made, a km zero. Un’esposizione che non accetta solo la visione estemporanea, ma che vuole essere anche un momento di approfondimento, uno spazio per dar vita a nuovi stimoli. Perché – ha concluso – l’idea è di andare avanti, di continuare a lavorare su questo progetto anche quando la mostra sarà conclusa”. BARTOLINI – Ad intervenire al taglio del nastro anche Gaudenzio Bartolini, presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Foligno che, negli anni, ha sempre sostenuto l’operato dell’associazione culturale Viaindustriae. “Lo abbiamo fatto – ha spiegato a questo proposito – con la consapevolezza che dalla cultura e dalla bellezza possono nascere nuovi stimoli. E continuiamo a farlo cercando di limitare i tagli, nonostante le risorse siano sempre più esigue e la Fondazione sia impegnata anche su altri fronti, a cominciare dal sociale”. Un impegno, quello dell’Ente di palazzo Cattani, che punta a far conoscere le bellezze di Foligno, in un’ottica di promozione e valorizzazione turistica della città. Da qui, tra l’altro, l’invito a cittadini e turisti a non perdere l’occasione di visitare il David di Michelangelo, ospitato all’ex chiesa dell’Annunziata. La scultura sarà visitabile ancora per qualche settimana, poi lascerà il posto alla Calamita Cosmica di Gino De Dominicis, che tornerà a casa dopo l’esperienza fiorentina.