23.3 C
Foligno
sabato, Luglio 27, 2024
HomeAttualitàSisma, il 13% delle casette saranno accessibili alle persone disabili

Sisma, il 13% delle casette saranno accessibili alle persone disabili

Pubblicato il 3 Novembre 2017 11:49

Tienimi informato

Rimani sempre aggiornato sui fatti del giorno

Ultimi articoli

VUS COM, boom di nuovi clienti. Rinnovati logo e servizi digitali

L'azienda del Gruppo Valle Umbra Servizi ha chiuso il 2023 con un utile netto di 826mila euro e una media nei cinque anni di un milione. Nel 2024 avviato un processo di rinnovamento per far fronte alle sfide del settore

Temperature alte, in Umbria stop ai lavori all’aperto dalle 12,30 alle 16

Lo prevede un'ordinanza della presidente della Regione, Donatella Tesei: il provvedimento resterà efficace fino al prossimo 31 agosto. Il sindacati: “Avremmo preferito essere ascoltati prima”

Contributi elettorali, chi ha sostenuto Zuccarini e Masciotti? Cifre e nomi della campagna

Dai due candidati sindaci passando per i consiglieri poi nominati assessori e fino ad arrivare a chi siede tra i banchi della massima assise cittadina, si tirano le somme delle spese sostenute e dei contributi e finanziamenti ottenuti da partiti, associazioni e privati

“Il 13 per cento delle Sistemazioni abitative di emergenza (Sae), realizzate dalla Protezione civile regionale nei comuni di Norcia, Cascia e Preci a seguito del sisma del 2016, sarà accessibile dalle persone con disabilità, con spazi personalizzati a tutela della qualità della vita e dell’autonomia dei soggetti più vulnerabili, anche in situazioni di post emergenza in attesa della ricostruzione”: lo ha reso noto l’assessore regionale alla Salute, alla Coesione sociale e al Welfare, Luca Barberini, evidenziando che “in tutto saranno 102 le ‘casette’ accessibili installate, di cui 72 a Norcia, 20 a Cascia e 10 a Preci, su un totale di 783 strutture”. “Il progetto – ha spiegato Barberini – è nato grazie a una convenzione tra Regione Umbria e Usl Umbria 2 e si è realizzato grazie all’impegno del Dipartimento di Riabilitazione e della Protezione civile regionale, per dare una risposta adeguata ai bisogni delle persone terremotate in condizioni di disabilità e delle loro famiglie, intervenendo sulla capacità inclusiva del nuovo contesto di vita, attraverso soluzioni abitative e villaggi accessibili e funzionali, in attesa della ricostruzione delle case”. “Secondo dati dei Comuni colpiti dal sisma – ha continuato l’assessore – si stima che circa il 15 per cento degli sfollati nelle zone terremotate presenti una situazione di disabilità, mentre circa il 12 per cento abbia limitazioni funzionali, di questi oltre l’85 per cento ha più di 64 anni. In tale quadro, abbiamo cercato di dare risposte che tenessero conto delle necessità quotidiane di chi è più in difficoltà”. La progettazione delle Sae accessibili e la rilevazione dei bisogni delle persone con disabilità sono state effettuate, da gennaio ad agosto 2017, dal Centro ausili di Foligno, in collaborazione con il servizio di Riabilitazione intensiva di Cascia, il Distretto della Valnerina, i Comuni interessati e la Protezione civile regionale. In tutto sono state valutate 192 persone con disabilità e sono state assegnate 102 ‘casette’ accessibili, alcune già consegnate e altre in corso di realizzazione”. Barberini ha anche spiegato che “per assicurare la corretta realizzazione delle Sae accessibili, sono stati effettuati numerosi sopralluoghi tecnici nei cantieri e sono state realizzate delle linee guida per il corretto allestimento degli spazi interni, consegnate ad operai e direttori dei lavori nei cantieri. Nei prossimi mesi, inoltre, verrà effettuata una valutazione multidimensionale basata sull’ICF (Classificazione internazionale del funzionamento) delle persone con disabilità residenti nelle Sae, per identificare i problemi alla base al livello della disabilità, definire eventuali bisogni riabilitativi ed intervenire sul miglioramento della qualità della vita e della partecipazione sociale”. “Il valore dell’iniziativa – ha concluso l’assessore – è stato riconosciuto al livello nazionale, tanto che l’Istituto nazionale di urbanistica (Inu) ha selezionato il progetto umbro come buona pratica nazionale per le Città accessibili”.

Articoli correlati