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Spoleto, sette opere di Ugo Nespolo per sostenere l’attività della casa famiglia “Oami”

Pubblicato il 23 Novembre 2017 15:28

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Sette opere di Ugo Nespolo per sostenere la sempre encomiabile attività della casa famiglia “Oami” di Baiano di Spoleto. Sì, perché a caratterizzare il calendario annuale che ormai da tempo viene realizzato per raccogliere fondi utili a dare risposte sempre più rilevanti alle persone diversamente abili che vengono assistite, saranno alcune delle creazioni dell’artista internazionale già noto alla città di Spoleto. Una vera e propria pubblicazione d’autore quella di quest’anno che verrà stampata in un migliaio di copie dal formato che misura 40 per 60 centimetri per poi essere distribuite in vari punti della città. Le opere inserite nel calendario 2018, dal titolo “Pop Art in casa 2018”, sono state donate da Ugo Nespolo in maniera del tutto gratuita, e rappresentano alcune delle sue più importanti opere realizzate tra il 1989 fino ai giorni nostri. Il calendario 2018, che rientra all’interno di un’iniziativa più ampia, dal titolo “Doniamoci tempo” e che mira a sostenere tutte le attività che la Casa offre ai suoi ospiti diversamente abili, è stata realizzata dalla collaborazione con più realtà, l’Oami, appunto, ma anche la società Partes, l’associazione Opera Segno dell’Alta Marroggia e la cooperativa sociale TuttaScena, con il patrocinio del Comune di Spoleto. “Mi auguro che la città risponda alla sollecitazione che l’Oami fa e utile a sostenere la propria attività – sono state le parole del sindaco di Spoleto, Fabrizio Cardarelli – con l’auspicio che questa iniziativa sia la prima di una lunga serie che porterà al coinvolgimento di altri artisti”. E con un importo almeno di 10 euro, chi vorrà farlo, potrà trovare il calendario, ma anche la relativa agenda, le cui immagini e testi poetici sono stati invece realizzati proprio dagli ospiti della Casa Famiglia, e tanta altra oggettistica, sia al Caffè Letterario di palazzo Mauri che in alcuni bar, scuole e in molti altri esercizi commerciali della città. Ma c’è un progetto nel progetto, anzi due, contenute nell’iniziativa “Doniamoci Tempo” e finalizzate a sostenere l’attività dalla Casa Famiglia di Baiano. Uno, in realtà, in parte è già attivo, e ce n’è un altro per il quale ci vorrà ancora un po’ di tempo per poterlo mettere in pratica. Ma entrambe, questo è certo, mirano a raggiungere un obiettivo che vuole far sì che quelle stesse persone disabili ospitate all’interno della Casa Famiglia di Baiano possano avere tutto ciò che è necessario per vivere al meglio la propria vita. O almeno più di quanto già adesso, e in silenzio, gli operatori che in quella struttura lavorano, sono in grado di offrire loro. I fondi che verranno raccolti dalla vendita delle cartine stradali che indicano nel dettaglio quali sono i luoghi più facilmente accessibili a persone disabili, e questo è il piano di lavoro in parte attivato, o dall’oggettistica che verrà realizzata all’interno dei laboratori dagli stessi ospiti della Casa Famiglia di Baiano (idea ancora in itinere), saranno fondamentali per apporre un tassello su quello che è il più importante progetto della nuova ala della struttura Oami, che consentirà, oltretutto, anche di ospitare più delle 12 persone che sono attualmente assistite, sia per quanto concerne soltanto il servizio diurno che il residenziale. Un progetto che già c’è e che la Regione dell’Umbria ha già approvato, e per il quale manca solo esperire una gara di appalto che, pare, avverrà nel giro di poche settimane. Per entrare invece nel merito dei due progetti, uno riguarda la realizzazione di un portare turistico “PureIo” e l’app “Valley Plus” che, insieme alla cartina topografica presentata già qualche mese, consentirà a persone diversamente abili, anziani, famiglie con bambini e chiunque abbia esigenze particolari, una informazione più dettagliata sull’accessibilità dei luoghi e degli itinerari storico artistici, culturali, religiosi ed enogastronomici di Spoleto, della Valnerina e della Valle Umbra Sud. E poi c’è “Creart”, progetto in corso di realizzazione, che prevede l’attivazione di un laboratorio artigiano che trasforma e recupera materiali per la creazione di oggetti unici e originali. Un progetto sociale, questo, finalizzato alla creazione delle migliori condizioni aziendali e organizzative per l’inserimento lavorativo di persone diversamente abili.

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