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Spoleto, dall’emergenza terremoto a quella giovanile: ecco le priorità di diocesi e Caritas

Pubblicato il 23 Gennaio 2018 15:26

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Emergenza terremoto, con un impegno costante per il supporto alle famiglie rimaste senza casa e punti di aggregazione quali possono essere le chiese dei territori interessati (circa 350 sono inagibili tra il territorio della Valnerina e dello spoletino), ma anche particolare attenzione alla povertà, “vecchia” e “nuova”. Due problematiche diverse tra loro, almeno per la causa che le ha scatenate, per le quali la Caritas diocesana è stata molto impegnata negli ultimi tempi. Insieme a tanti soggetti che hanno messo in campo una catena di solidarietà davvero encomiabile. E poi ci sono i giovani, sempre più in preda ai fumi dell’alcol e delle sostanze stupefacenti, e la politica cittadina, verso la quale il vescovo di Spoleto, Renato Boccardo, lancia un monito. Che è quello di pensare, prima di tutto “al bene della città”. Ma andiamo per ordine. EMERGENZA TERREMOTO – L’occasione per fare il punto della situazione su queste due questioni specifiche è stato l’annuale incontro con la stampa locale che l’arcivescovo di Spoleto-Norcia, monsignor Renato Boccardo, organizza per la festa del santo patrono dei giornalisti, San Francesco di Sales. “Fa più danni la burocrazia che il terremoto. La battuta non è mia, ma sento di poterla sposare in pieno”, sono state le parole di monsignor Boccardo, sollecitato sulla vicenda giudiziaria relativa al centro polivalente di Ancarano di Norcia, posto sotto sequestro dalla procura della Repubblica di Spoleto. “Non è mia intenzione entrare nel merito della vicenda – ha detto il vescovo – quello che posso dire è che le cose vanno fatte senza dubbio nella trasparenza e nella legalità, ma non si può agire in tempo di guerra come si agirebbe in tempo di pace e noi da un anno e mezzo a questa parte stiamo vivendo un tempo di guerra. Occorre semplificare le leggi”. CHIESE TERREMOTATE – Sono oltre 350 le chiese della diocesi danneggiate o completamente distrutte. E l’elenco di quelle da ammettere a contributo è di 69 per un finanziamento di circa 35 milioni di euro complessivi, “a cui si aggiungono cifre già stanziate con due precedenti ordinanze commissariali, ma anche 5 milioni per la cattedrale di Santa Maria e 10 milioni per la basilica di San Benedetto”. E a proposito di questa basilica, monsignor Boccardo ribadisce quella che a molti, nei mesi passati, è apparsa una sorta di provocazione. “Sarà lanciato un concorso internazionale di idee per progettare la ricostruzione della Basilica di San Benedetto di Norcia – ha ribadito – personalmente resto convinto che debba basarsi sul connubio tra antico e moderno. Presto sarà siglato un accordo tra Ministero dei beni culturali, Regione Umbria, Comune di Norcia e diocesi per avviare la fase progettuale della Basilica. L’idea è di aprire un bando per recepire progetti anche fuori dai confini nazionali. Spero che a fine 2018 ci sia il progetto per la sua ricostruzione”. Basilica per la quale sono stati stanziati 10 milioni di euro, sei dei quali arrivano dall’Unione europea. CARITAS – Chiese a parte, la Caritas ha svolto un ruolo fondamentale anche a supporto della popolazione. E lo svolgerà ancora da qui a breve.  Dopo la prima emergenza, dove molti allevatori, agricoltori e produttori sono riusciti a riavviare le proprie attività, per il 2018 la Caritas ha messo in cantiere un altro intervento. Grazie a fondi compresi tra i 600 e gli 800mila euro “sarà pubblicato un regolamento e un bando per la concessione di contributo a fondo perduto in favore di famiglie con redditi bassi, ma anche piccoli prestiti in favore di realtà imprenditoriali in difficoltà”, ha spiegato il direttore della Caritas diocesana, Giorgio Pallucco. POVERTA’ – Ma da tenere d’occhio sono anche tutte quelle povertà ormai “conclamate” e quelle che sono sopraggiunte nel corso degli ultimi anni a causa della crisi economica. Con le sue 500 famiglie del territorio che vivono grazie al sostegno della Caritas (in collaborazione con le Caritas parrocchiali) utile a pagare bollette o magari affitti arretrati, e le 40 persone che ogni sera consumano la cena alla Mensa della Misericordia. Numeri che, almeno, non sono aumentati rispetto all’ultimo anno, ma verso le quali, anche in questo caso, si è attivata una rete di solidarietà davvero encomiabile “C’è una comunità viva e attenta al prossimo, impegnata a dare risposte che il pubblico, spesso, non è in grado di fornire”, ha spiegato Pallucco. Ed è proprio grazie a questa comunità viva che tante persone hanno l’opportunità di usufruire di cure odontoiatriche, grazie alla disponibilità di alcuni studi dentistici e medici, in generale “che hanno aperto le porte a chi non può – ha detto Pallucco – grazie anche alla collaborazione di professionisti che appartengono a club come Lions e Rotary. Inoltre, sono due anni che grazie alla convenzione con la Fondazione Laureti siamo in grado di mettere a disposizione visite specialistiche. Senza dimenticare poi il problema dei medicinali utili alla continuità terapeutica, che non vengono garantiti dal servizio sanitario nazionale. E in tal senso è intervenuta Intesa Sanpaolo, che con 5000 euro ha finanziato progetti mirati proprio a questo aspetto”. GIOVANI – E poi ci sono i giovani, che usano ed abusano di alcol e droghe. “Faccio appello alla responsabilità di tutti, scuole, famiglie e la società in genere – ha detto l’arcivescovo Boccardo – i nostri giovani abusano di alcol e di altre sostanze, e questo è un allarme che la nostra città deve sentire. Basta passare per piazza del Mercato per constatare la realtà. Noi tutti siamo responsabili. E anche a chi vende alcolici ai minori, dico: è sufficiente aumentare gli introiti?”. Una città che si appresta, tra l’altro, ad affrontare un periodo elettorale già ricco di “botta e risposta” tra le parti non proprio all’acqua di rose ma che, si spera “più che ai giochi di potere si tenga presente il bene di Spoleto”. 

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