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Foligno, Verdone incanta il pubblico: “Il commercio online uccide le botteghe alla Mario Brega”

Pubblicato il 18 Febbraio 2018 10:31

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Lo spettacolo si è chiuso con una standing ovation di diversi minuti, in un auditorium “San Domenico” letteralmente colmo in ogni suo spazio, con addirittura sedie aggiuntive per le moltissime richieste pervenute per il primo degli spettacoli chiamati “Pezzi Unici”. Stiamo parlando dell’intervista a Carlo Verdone, realizzata dal caporedattore di Avvenire Massimiliano Castellani e dallo storico del cinema Eusebio Ciccotti, che sabato pomeriggio ha anticipato il concerto-omaggio ad Ennio Morricone e Nino Rota delle 21. Il tutto, per la stagione concertistica degli Amici della Musica di Foligno. L’intervista a Verdone è stato un vero e proprio successo di pubblico, di contenuti, ma soprattutto d’interazione con lo stesso attore. La serata è iniziata direttamente con degli spezzoni tratti dai suoi film di maggiore successo. Da “Bianco, Rosso e Verdone” a “Al lupo al lupo”, passando per “Io e mia sorella”, dove Verdone ha realizzato una scena all’interno della stazione di Foligno. “Ricordo che quella scena fu molto faticosa, in quanto io non sono un tipo nottambulo – racconta Verdone all’interno della serata – e per realizzare la sequenza di me sul treno in stazione a Foligno che vado a prendere mia sorella, Ornella Muti, ci siamo impegnati per moltissime ore, più o meno dalle 21,30 fino alle 5 del mattino. Quando rividi la scena finale non compresi bene dove riuscii a trovare le forze per recitare con tutta quelle verve, dato che ormai vedevo tutto appannato con anche dei giramenti di testa per la stanchezza. L’Umbria – afferma poi Verdone – è una terra magnifica ed ho dei grandissimi ricordi tra Foligno, Spoleto e Spello”. L’intervista è stata l’occasione per sviscerare la parte intima del noto attore e regista romano: la sua famiglia e il rapporto con il padre Mario che l’ha indirizzato e spinto verso la carriera cinematografica, la Roma degli anni Sessanta e Settanta, le sue commedie e il rapporto quotidiano con i personaggi di tutti i giorni. “Non ho mai amato imitare personaggi noti, ma senza dubbio mi sono sempre divertito a prendere spunto dalla vita di tutti i giorni- racconta Carlo Verdone – i miei vicini di casa e i personaggi che incontravo lungo la mia Roma. Ho molta nostalgia di quel periodo perché tutto sembrava meno frenetico e più puro, il mondo social di adesso ci ha aiutato in molte situazioni ma sta creando delle realtà di solitudine molto pericolose. Tutti compriamo da Amazon – prosegue – anche io, ma questa globalizzazione sta letteralmente uccidendo una tradizione meravigliosa della nostra Italia: il commercio e le classiche botteghe alla Mario Brega”. Carlo, incalzato dalle precise domande di Castellani e Ciccotti, ha voluto anche dedicare uno spazio alla musica, la sua passione per la batteria e per le grandi colonne sonore, fino all’incontro fortuito con il maestro Morricone. “Avevo da poco finito il mio personale corso di regia con Sergio Leone e fu proprio lui a portarmi a casa di Morricone e dirgli che per il mio primo film doveva inventarsi qualcosa di particolare. La musica fa parte di me e della mia cultura, mio padre mi accompagnò giovanissimo ad un concerto dei Beatles proprio perché era uno spettacolo al quale si doveva assistere. Chiaramente nelle commedie le parole prevalgono sulle note ma, nonostante ciò, ho sempre cercato di avere un riguardo speciale per le musiche”. Nelle quasi due ore di chiacchierata c’è stata la possibilità di toccare tematiche importanti come la scuola, il rapporto con i grandi del passato ma anche le vicissitudini che fanno di Verdone il grande comico che è, i suoi scherzi proverbiali alla famiglia o agli amici. “A volte rifletto sul fare dei film più impegnati – racconta l’attore – ma alla fine è il mio pubblico che mi chiede di continuare a farli ridere ed io che non ho mai fatto perdere soldi a nessun produttore che ha scommesso nelle mie storie, non posso permettermi di deludere chi mi va a guardare”. L’incontro è terminato tra gli applausi scroscianti e le consuete domande dal pubblico. Qualcuno ha addirittura sponsorizzato il proprio album di canzoni o il suo libro di poesie, chiedendo un giudizio allo stesso Verdone. Ma, si sa, “semo jente de Fuligno, semo fatti cusci”.

Carlo Verdone a Foligno (foto Vissani)

Carlo Verdone a Foligno (foto Vissani)

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